Comunicazioni

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Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 08/05/2025
“AdriatiCO2”, insieme a sole altre 10 candidature italiane, rientra tra le proposte vincenti – sostenute dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, e ritenute interessanti dalla Direzione Generale Clima – selezionate tra quelle ammissibili a ricevere i fondi europei dell’Innovation Fund. Il progetto, guidato dal gruppo Marcegaglia, si propone di candidare Ravenna a polo strategico per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, assicurando la cattura di 110mila tonnellate di CO2 ed evitandone la dispersione in ambiente. Ne hanno parlato oggi a MADE IN STEEL in occasione di un interessante e partecipato incontro, Mario Petrosino (Autorità Portuale di Ravenna), Aldo Fiorini (Marcegaglia Carbon Steel Flat Division), Luca Rossi (Eni) e Alessio Gambato (Snam)insieme alla giornalista di siderweb Arianna Ducoli (insieme nella foto)  
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 20/06/2024
Lo scenario del mercato del cemento sta mutando velocemente in Italia e più in generale in tutta Europa. La necessità di ridurre la CO2 emessa nel processo di fabbricazione di cementi sta rapidamente orientando le aziende verso prodotti meno energivori e più sostenibili. Nel quadro di tale scenario Cementerie Barbetti spa, forte della sua ventennale esperienza nei cementi di altoforno, propone sul mercato il cemento III B 42,5 N a bassissima produzione di CO2 ma al contempo ideale per costruzioni marine e in generale adatto per tutti gli ambienti aggressivi, garantendo al cliente performance di durabilità dei manufatti fin qui inedite. La banchina Marcegaglia è la prima ad essere stata realizzata nel Porto di Ravenna con questi moderni criteri di sostenibilità, grazie anche alla collaborazione di Trevi spa e Unical spa che hanno messo in opera il prodotto, previa via libera dell’Autorità Portuale. Nella foto, da sinistra: Luca Meneghin, Vicepresidente Confindustria Romagna con delega all'ambiente Alessandro Agostinelli, Direttore stabilimento Ravenna Cementerie Barbetti Fabio Maletti, Segretario Generale Adsp Ravenna  Stefano Pasi, Capo Area Sviluppo Infrastrutture Autorità Portuale di Ravenna
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 27/05/2024
Una delegazione di WISTA (Women’s International Shipping and Trading Association) Italy, l’Associazione delle professioniste dello shipping e della logistica, ha visitato il porto di Ravenna nell'ambito del Progetto "Di porto in porto", promosso da WISTA Italy proprio per consentire alle socie di approfondire la conoscenza delle diverse realtà portuali nazionali. Tra le attività previste durante la visita al porto di Ravenna, oltre alla visita  ai Terminal Marcegaglia e SAPIR, vi è stato l'incontro con l'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro settentrionale e la Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Ravenna. In Autorità Portuale la delegazione WISTA con la Presidente Copstanza Musso, ha incontrato il Segretario Generale, Fabio Maletti, alcuni dirigenti dell'ente ed alcuni membri del Comitato Unico di Garanzia dell'Autorità Portuale, Comitato istituito nel 2023 per le Pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni. All'Associazione è stato presentato il porto di Ravenna e sono stati illustrati i più significativi progetti in corso di realizzazione o di prossimo avvio. Si è poi parlato dell'importante ruolo rivestito dalle donne nell'ambito del mondo della portualità e della logistica italiane, con particolare attenzione alla recente dichiarazione che WISTA Italy ha diffuso in occasione della Giornata internazionale delle donne nel settore marittimo (https://www.shippingitaly.it/2024/05/18/wista-italy-chiede-che-almeno-meta-delle-port-authority-italiane-abbiano-donne-al-vertice/). WISTA Italy nasce a Genova nel 1994 dalla volontà di cinque socie fondatrici, tutte attivamente coinvolte nel panorama marittimo italiano. Oggi l’associazione è composta da un centinaio circa di socie, provenienti da tutta Italia, imprenditrici del settore marittimo e libere professioniste: avvocati, commercialisti, docenti, donne che operano in compagnie armatoriali, nelle agenzie marittime, in imprese di logistica, consulenti in tema di sicurezza marittima. Oggi WISTA Italy è presente ed attiva nel cluster marittimo e svolge un ruolo di promozione di idee e di confronto sulle tematiche più attuali del settore anche a livello istituzionale. Tra gli obiettivi di WISTA Italy: la promozione dello scambio di best practice tra le socie, la formazione professionale,  la valorizzazione del talento femminile, la collaborazione con le altre associazioni e istituzioni per promuovere l’industria marittima,  incoraggiare e sostenere una significativa presenza delle donne negli organi decisionali nel privato e nel pubblico.  
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 25/10/2024
Pregiatissimi Ospiti, Vi ringrazio per essere qui oggi con noi a condividere un momento storico per il porto di Ravenna, per la Regione Emilia-Romagna, per l’Italia. Oggi celebriamo il completamento del progetto Hub Portuale e quindi sarebbe logico aspettarsi che vi parlassi di fondali, di banchine, di navi. Lo farò, ma consentitemi prima una digressione dalla complessità del nostro tema. E proprio di complessità voglio parlarvi e lo farò parlando di cognac. Per poter diventare cognac, il vino deve essere prodotto nella regione della Charent, nel sud ovest della Francia. Ma non basta: c’è il periodo fissato per la vendemmia, e poi ci sono le botti: esclusivamente di quercia. E, prima di finire nelle botti, il vino deve essere distillato per ben due volte. Soltanto allora arriva il riposo, nelle cantine impregnate dell’odore dell’Atlantico. Insomma, il cognac è una faccenda di complessità, di equilibrio, di pazienza e di mare, oltre che di terra e di lavoro. Per tutto ciò che è bello e prezioso ci vuole pazienza e tempo. Sono ingredienti non scritti eppure essenziali. Questa è anche la storia del nostro progetto. Una storia fatta di complessità, di equilibrio, di competenza e di pazienza. E di tempo: otto anni, otto lunghissimi, disperati, meravigliosi anni. Mille volte abbiamo temuto di non farcela. Mille volte ci hanno fatto cadere. Mille volte ci siamo rialzati e sempre con più determinazione, audacia, coraggio. La determinazione di chi sa di essere nel giusto, l’audacia di chi sa che sta CONTRIBUENDO A FARE UN PEZZETTINO DI STORIA, il coraggio di chi lavora per le generazioni che verranno. 120 ettari di aree logistiche, 500mila metri quadri di aree di cantiere, 5 chilometri di banchine, 80mila metri cubi di calcestruzzo, 20mila tonnellate di acciaio, 70 chilometri di pali, 50 chilometri di tiranti, 250 operai, 80 ingegneri, 150mila ore di ingegneria, 1200 elaborati tecnici, 8 milioni di metri cubi di sedimenti dragati. Investimenti per un miliardo di euro. Questo è il progetto Hub Portuale. Questo, ma non solo. Grazie a questo progetto credo oggi si possa dire che esiste un “modello Ravenna”, cioè un sistema di valori e di competenze, di passione e di coraggio che consente di fare le cose nei tempi, nei modi e nei costi previsti. Entro fine anno avremo dragato i fondali del porto sino a 12,5 metri di profondità ed avremo completato il rifacimento di tutte le banchine di progetto. Questi lavori saranno ultimati con quasi un anno di anticipo. Sembra un buon risultato per un’opera pubblica in Italia. Grazie alla accelerazione di questa prima Fase dei lavori, resa possibile dalla positiva collaborazione con il consorzio di imprese appaltatrici guidato da RCM, abbiamo potuto avviare i lavori della seconda Fase, lavori che sono finanziati con fondi PNRR e devono quindi terminare entro il dicembre 2026. Siamo certi che ce la faremo. Seconda Fase che comporta l’investimento di 170 milioni di euro per la realizzazione dell’impianto di trattamento dei materiali risultanti dall’escavo, ed il dragaggio di altri tre milioni di metri cubi di fondale, che ci farà raggiungere la profondità di 14,5 metri in gran parte del canale portuale. Per risolvere il problema più importante del nostro porto, cioè la manutenzione costante dei fondali, abbiamo guardato all’esperienza dei porti del Nord Europa, dove impianti simili per il trattamento dei fanghi da escavo sono in funzione da anni con ottimi risultati. Il nostro sarà l’unico impianto del genere nel Mediterraneo. Anche in questo siamo stati pionieri, così come lo siamo stati nel sostenere con convinzione il deposito di GNL di Edison e Pir, il rigassificatore di Snam, il deposito di CO2 di Eni, il parco eolico a mare di Agnes. Tutti questi progetti sono stati possibili perché con la realizzazione del progetto Hub abbiamo creato un nuovo clima di fiducia, di fiducia nella capacità del porto di Ravenna di guardare al futuro, di accogliere l’innovazione con attenzione amministrativa e coraggio imprenditoriale. E questa rinnovata fiducia è stata la condizione che ha determinato la decisione di tante imprese private di investire nel nostro porto più di quattro miliardi di euro. Oltre ai progetti che ho già citato voglio ricordare i colossali investimenti di Marcegaglia, di Bunge, di Versalis, di Ferretti, di Royal Caribbean e tanti altri. I soli investimenti di Royal Caribbean e Ferretti saranno di quasi 200 milioni di euro e porteranno 800 nuovi posti di lavoro. Approfondimento dei fondali, nuove banchine, nuove aree logistiche, consentiranno l’arrivo in porto di maggiori volumi di merci, che dal porto dovranno uscire e dovranno farlo in modo efficiente, rapido e sicuro. Per questo a completamento del grande disegno infrastrutturale del porto di Ravenna, abbiamo lavorato per potenziare ferrovie e strade. Anche qui c’è voluto tempo, calma, pazienza per superare il delirio infinito delle procedure autorizzative, per gestire le conferenze dei servizi, per interloquire con un sistema amministrativo eccessivamente burocratizzato, non motivato, sospettoso. Per quel che riguarda le ferrovie con l’accordo firmato nel 2017 fra RFI, Autorità Portuale e Regione, abbiamo concordato gli interventi strategici, per un valore di oltre 120 milioni di euro, sostenuti da RFI, che faranno del porto di Ravenna il primo Hub ferroviario italiano. Fra questi interventi sono stati ultimati il nuovo ponte Teodorico ed il by-pass sulla dorsale sinistra, che evita l’ingresso in stazione centrale di oltre 4000 treni, e con il prossimo anno partiranno i lavori delle due nuove stazioni ferroviarie per la movimentazione dei treni merci in sinistra e destra Candiano, che consentiranno finalmente di avere fasci di binari da 900 metri per treni di standard europeo. A carico dell’Autorità Portuale nei prossimi due anni resta il prolungamento dei binari in penisola Trattaroli, un investimento di quattro milioni di euro, ed il raccordo ferroviario per gli ultimi cinque terminal che ancora non sono collegati alla rete. E poi le strade di accesso al porto, indispensabili, inevitabili. Questa forse è la nota dolente del nostro sistema logistico. Gli investimenti in corso da parte di Anas, oltre 30 milioni, sono sicuramente un buon inizio per arrivare ad una sistemazione complessiva della viabilità che comprenda l’allargamento della 309DIR, tangenziale fondamentale per il porto sulla direttrice di Bologna, e la realizzazione della nuova “Romea” verso Venezia. Queste due opere sono necessarie per fare del porto dell’Emilia-Romagna uno degli hub logistici più importanti d’Europa. Il progetto Hub portuale non è solo infrastrutture materiali, che pur restano la condizione abilitante di ogni altro investimento, ma è anche consapevolezza che oggi i porti non sono più soltanto i luoghi dove si muovono le merci, ma sono hub digitali ed energetici. La grande sfida che il nostro porto ha davanti è l’implementazione capillare delle più moderne tecnologie digitali e la realizzazione di investimenti nella produzione di energie da fonti rinnovabili, nel segno della sostenibilità ambientale ed economica. Con un budget triennale di sei milioni di euro, abbiamo completato la posa di oltre 30 km di cavi in fibra ottica per coprire tutto l’ambito portuale, a disposizione delle imprese e delle amministrazioni pubbliche, abbiamo già digitalizzato la maggior parte dei processi amministrativi e stiamo lavorando all’implementazione della tecnologia 5G. Abbiamo in cantiere progetti per rafforzare le procedure di ciber security e di controllo dell’ambito portuale. Nel campo energetico, stiamo lavorando alla realizzazione di un impianto fotovoltaico da 38 Megawatt di potenza e del costo di oltre 30 milioni di euro con una formula innovativa di finanza di progetto. Questo impianto ci consentirà di fornire energia “verde” al sistema di cold ironing che stiamo realizzando, grazie ad un contributo PNRR di 35 milioni di euro, al terminal crociere di porto corsini. Un’idea questa di economia circolare perfetta nata negli uffici dell’Autorità Portuale. L’Hub portuale è tutto questo, ma non solo. E’ anche sensibilità per la città, per la sua economia, per la sua crescita. Con questa attenzione e senso di responsabilità abbiamo realizzato il progetto crociere, abbiamo investito nel terminal di Porto Corsini e nel suo retroporto. Unitamente a Royal Caribbean che investirà 35 milioni di euro per costruire la nuova stazione marittima, realizzeremo opere a mare e un parco di 8 ettari a ridosso del terminal, per un costo complessivo a carico dell’Autorità Portuale di oltre dieci milioni di euro. I 330mila croceristi scesi in città lo scorso anno ed i 500mila previsti a regime, cioè fra tre anni, ci fanno ritenere che siano soldi investiti bene! E vado a concludere. Lo scenario macroeconomico è oggi decisamente complesso, lo è economicamente, con una crescita modesta a causa delle politiche monetarie condizionate da una inflazione che non accenna a stabilizzarsi su valori accettabili, ma lo è anche geopoliticamente, con l’area mediorientale in precario equilibrio e il Mar Nero sostanzialmente devastato. E mentre il mondo occidentale ha imbrigliato le proprie economie nella rete di una male interpretata sostenibilità, India e Cina aumentano indiscriminatamente le loro emissioni inquinanti pur di sostenere lo sviluppo. Questa complessità comporterà cambiamenti epocali nei modelli di globalizzazione e la riconfigurazione delle catene di approvvigionamento. Da una parte assisteremo ad un aumento delle distanze delle rotte marittime ed alla conseguente necessità della crescita dimensionale delle navi per ottimizzare i maggiori costi di trasporto, dall’altra il fenomeno del reshoring, cioè della regionalizzazione degli scambi e delle filiere produttive, sarà sempre più importante e tornerà a rendere centrale il mediterraneo nei trasporti dalla produzione al consumo. In questo scenario i porti del Mediterraneo saranno la spina dorsale dell’integrazione regionale con un aumento del trasporto marittimo a corto raggio. La dimensione ideale per valorizzare gli asset e le competenze del porto di Ravenna. Questo nuovo assetto degli equilibri commerciali in ottica mediterranea rappresenta una opportunità per il porto dell'Emilia-Romagna, che per la sua posizione strategica potrà assumere un ruolo di hub logistico tra mediterraneo del sud, nord africa ed europa continentale. La scelta di un porto per gli operatori della logistica non dipenderà più dal solo fattore geografico, ma piuttosto dall'efficienza sostenibile del sistema porto nel suo complesso. Dalla sua rete logistica retroportuale, dalla disponibilità e modernità dei servizi tecnico nautici, dalla digitalizzazione delle attività amministrative, dall’adozione diffusa di tecnologie avanzate, dell’intelligenza artificiale e della robotica. Il porto dell’Emilia Romagna ha intrapreso questa strada con il progetto Hub. Ora bisogna tenere alto lo sguardo, non avere timori e proseguire sul percorso tracciato. Consentitemi una nota personale. Ho finito il mio mandato e lascerò presto la presidenza dell’Autorità Portuale. Ho fatto del mio meglio per assolvere il compito per cui sono stato chiamato otto anni fa a guidare questo porto: garantirgli una prospettiva di futuro florida, degna della sua storia. Grazie al lavoro degli uomini e delle donne dell'Autorità Portuale, professionisti eccellenti ed appassionati, che sono stati una fonte di ispirazione e presenza gioiosa anche nei momenti più difficili, grazie al supporto prezioso, all’aiuto costante, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ravenna, della Prefettura di Ravenna, della Comunità Portuale, grazie alla collaborazione con la Capitaneria di Porto, il porto di Ravenna ha oggi le condizioni per essere ancora protagonista di una nuova brillante stagione della portualità italiana. Non era scontato. Molto è stato fatto, molto resta da fare. Auguro a tutti voi buon lavoro e buon vento!
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 02/07/2024
Organizzato dalla “Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari”, presieduta dal deputato Jacopo Morrone, il convegno si articola in due parti. La prima prevede una panoramica sullo stato di inquinamento del Mar Mediterraneo e sulla rigenerazione dei porti italiani nell’ottica della transizione ecologica, mentre la seconda riguarda specifiche aree nell’ambito della tutela ambientale relative ai sistemi di monitoraggio istituzionale delle navi mercantili e delle connesse attività operative nei porti, delineando le peculiarità gestionali delle imprese marittime e portuali, connesse alla transizione ecologica e alla sostenibilità ambientale. “Questo evento – spiega il presidente Morrone – precede la riunione ‘G7 Scienza e tecnologia’ in programma per i giorni 9, 10 e 11 luglio a Bologna e a Forlì a cura del ministero dell’Università e della ricerca. Gli argomenti trattati sono di grande attualità: scienza, progresso tecnologico e organizzazione aziendale moderna rappresentano, in sinergia, un’indispensabile opportunità per la tutela ambientale marina e la relativa sostenibilità”. I relatori saranno, nella prima parte, l’Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone, comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia costiera; Greta Tellarini, docente ordinario di Diritto della navigazione e direttrice del Master in diritto marittimo, portuale e della logistica-Università di Bologna; Desiree Fondaroli, docente ordinario di diritto penale e direttrice del Master in diritto penale dell’impresa e dell’economia. Nella seconda parte: Roberto Cimino, Eni S.p.A – vice presidente Cluster tecnologico nazionale Crescita blu (Blue Italian Growth-BIG); Barbara Zanuttigh, docente – Università di Bologna, Dipartimento di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali. Notizia dal sito Ravennanotizie.it
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 23/09/2024
“Women 4 Blue: Empowering Women in the Blue Economy” è il titolo della mattinata di incontro e confronto su economia blu, opportunità e sfide per Ravenna e l’Europa rivolta alle giovani generazioni e a tutta la cittadinanza interessata che si terrà il 26 settembre alle Artificerie Almagià di Ravenna a partire dalle 9. La Rappresentanza in Italia della Commissione europea realizzerà, a partire dal mese di settembre, una serie di iniziative incentrate sulla conoscenza della Blue economy e delle politiche europee per il mare e la tutela della biodiversità su tutto il territorio nazionale in collaborazione con alcuni Centri Europe Direct (ED). “Ritengo molto significativo e gratificante – afferma Annagiulia Randi, assessora al Porto e alle Politiche europee – che ad aprire il ciclo di momenti educativi sul mare che avranno luogo in diverse località costiere d’Italia, coordinato dalla Commissione europea, sia Ravenna con la nostra proposta Women 4 Blue. Questa iniziativa rientra in un progetto da me fortemente voluto per evidenziare e valorizzare quanto la componente femminile possa contribuire allo sviluppo economico, scientifico e sociale in chiave di sostenibilità. Le donne sono ancora troppo poco rappresentate nei settori della blue economy quali la portualità e l’off-shore, la pesca e le scienze del mare, ma nel momento in cui si cimentano in questi ambiti possono davvero raggiungere vette di eccellenza e innovazione. Sono certa che le professioniste presenti saranno di grande ispirazione per i giovani che parteciperanno”. L’iniziativa è realizzata dal Centro Europe Direct della Romagna ed è stata inserita dalla Dg Mare della Commissione europea nella campagna European Maritime Day in My Country 2024. Ad aprire la mattinata saranno presenti Daniele Rossi, presidente dell’Autorità portuale del mare Adriatico centro settentrionale e Antonella Bandoli, presidente del comitato imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Ravenna e Ferrara. Relatore principale sarà Mariasole Bianco, esperta di conservazione dell’ambiente marino, scienziata e divulgatrice ambientale, e presidente di Worldrise, nota al grande pubblico per la capacità di mobilitazione per la tutela del mare fondata sul rigore scientifico. Si partirà proprio dai contorni scientifici e normativi del tema della crescita economica e tutela della biodiversità per poi capire quali e quanti sono gli sbocchi professionali offerti nel campo dello sviluppo marittimo sostenibile. Seguirà infatti una tavola rotonda con testimonial delle buone pratiche ravennati in ambito Blue economy. Grazie alle testimonianze saranno presentate professioni anche poco conosciute nel campo dei trasporti marittimi, della logistica, dell’off-shore, della ricerca e della tutela dell’ambiente. Le conclusioni saranno affidate a Costanza Musso, Presidente Wista Italy, branca nazionale dell’associazione internazionale di professioniste dell’industria marittima. Tra gli interventi anche Alessandra Portis, che si occupa di comunicazione sugli affari marittimi della Commissione europea e che potrà illustrare ai giovani presenti anche opportunità di tirocinio e volontariato europeo in ambito Blue. Anche comunicazione e creatività sono infatti percorsi professionali che concorrono alla crescita blu: ad impreziosire l’iniziativa una piccola esposizione di Vladana Vujosevic, un’artista che con le sue opere concretizza l’impegno e la passione per il mare.  
- 1 giorno all'Adria Shipping Summit
Tutto è pronto per la prima edizione della manifestazione che si terrà a Ravenna il 23 e 24 ottobre 2024
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 22/10/2024
Guarda il programma: https://www.adriashippingsummit.it/programma/ Iscriviti per partecipare: https://www.adriashippingsummit.it/partecipa-2024/ Per informazioni: https://www.adriashippingsummit.it/
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 21/01/2025
  Imprese solide, innovative e sostenibili, imprese internazionali, sviluppo delle competenze, accesso al credito, turismo e attrattività, giovani generazioni, infrastrutture, analisi socio-economica dei territorio: queste le priorità approvate all'unanimità, nelle scorse settimane, dal Consiglio della Camera di commercio di Ferrara Ravenna. 3 milioni e mezzo di euro le risorse stanziate per il 2025: misure, quelle adottate dalla massima Istituzione economica del territorio, che guardano tutte alla crescita e ad uno sviluppo duraturo e sostenibile. Scorrendo nel dettaglio il Piano degli interventi, particolare evidenza assumono i progetti e i contributi alle imprese per nuove assunzioni, l’elaborazione di piani di rilancio aziendale e di riposizionamento strategico, l’inserimento di manager a tempo, l’internazionalizzazione e il supporto all’export, la candidatura di progetti sui fondi europei, la nascita e lo sviluppo di nuove imprese, la creazione di reti, progetti di ricerca e per la diffusione delle tecnologie Impresa 5.0. Il Consiglio inoltre, su proposta della Giunta, ha stanziato specifiche risorse per la promozione della parità di genere, la vigilanza sui mercati e sui prodotti a tutela dei consumatori, la valorizzazione del “prodotto turistico” ferrarese e ravennate, il maggior utilizzo degli strumenti di risoluzione delle controversie tra imprese e tra imprese e consumatori, il potenziamento delle procedure per la composizione negoziate delle crisi d’impresa, la valorizzazione dei brevetti internazionali e il ricambi generazionale. Poste, infine, le basi operative per recepire sin da subito lo schema del disegno di legge sulle piccole e medie imprese approvato dal Consiglio dei ministri il 14 gennaio scorso e che prevede compiti importanti proprio per le Camere di commercio. “Le imprese sono il cuore pulsante delle nostre comunità, un cuore che non si arrende ma che cerca continuamente nuove strade per ricominciare a correre”. Così Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio, che ha aggiunto: “Il lavoro resta la vera priorità e il mondo dell’impresa conosce bene il valore del lavoro e dell’impegno quotidiano, che è fonte non solo di migliori prospettive di reddito ma anche di partecipazione sociale e sviluppo personale. L’11 ottobre scorso – ha concluso Guberti - il Presidente del Consiglio dei Ministri ha istituito, su proposta della Regione Emilia Romagna, la Zona logistica semplificata, che permetterà alle imprese emiliano-romagnole - già insediate o di prossimo insediamento - di accedere alle semplificazioni amministrative e alle agevolazioni previste in relazione agli investimenti realizzati sul territorio, nonché al nuovo credito d’imposta. Un’opportunità da non perdere”. Lavoro, l’indagine della Camera di commercio A guidare la domanda di lavoro, nel primo trimestre di quest’anno, sono le imprese turistiche, seguite dal commercio e dalle costruzioni. In flessione, invece, le previsioni dell’industria manifatturiera e dei servizi alle imprese. Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro – sottolinea la Camera di commercio - interessa oltre il 50% delle assunzioni programmate, soprattutto a causa della mancanza di candidati. Dal Borsino delle professioni sono difficili da reperire sul mercato analisti e specialisti nella progettazione di applicazioni, ingegneri, operatori qualificati nella cura estetica e nei servizi sanitari e sociali, operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche/elettroniche, fonditori, saldatori, lattonieri e calderai. Nel 30% dei casi, infine, le imprese ferraresi e ravennatimanifestano una preferenza per i giovani sotto i 30 anni, con opportunità particolarmente elevate nei settori finanziario (41%), turistico (42%) e informatico (40%).    
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 08/05/2025
“AdriatiCO2”, insieme a sole altre 10 candidature italiane, rientra tra le proposte vincenti – sostenute dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, e ritenute interessanti dalla Direzione Generale Clima – selezionate tra quelle ammissibili a ricevere i fondi europei dell’Innovation Fund. Il progetto, guidato dal gruppo Marcegaglia, si propone di candidare Ravenna a polo strategico per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, assicurando la cattura di 110mila tonnellate di CO2 ed evitandone la dispersione in ambiente. Ne hanno parlato oggi a MADE IN STEEL in occasione di un interessante e partecipato incontro, Mario Petrosino (Autorità Portuale di Ravenna), Aldo Fiorini (Marcegaglia Carbon Steel Flat Division), Luca Rossi (Eni) e Alessio Gambato (Snam)insieme alla giornalista di siderweb Arianna Ducoli (insieme nella foto)  
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 20/06/2024
Lo scenario del mercato del cemento sta mutando velocemente in Italia e più in generale in tutta Europa. La necessità di ridurre la CO2 emessa nel processo di fabbricazione di cementi sta rapidamente orientando le aziende verso prodotti meno energivori e più sostenibili. Nel quadro di tale scenario Cementerie Barbetti spa, forte della sua ventennale esperienza nei cementi di altoforno, propone sul mercato il cemento III B 42,5 N a bassissima produzione di CO2 ma al contempo ideale per costruzioni marine e in generale adatto per tutti gli ambienti aggressivi, garantendo al cliente performance di durabilità dei manufatti fin qui inedite. La banchina Marcegaglia è la prima ad essere stata realizzata nel Porto di Ravenna con questi moderni criteri di sostenibilità, grazie anche alla collaborazione di Trevi spa e Unical spa che hanno messo in opera il prodotto, previa via libera dell’Autorità Portuale. Nella foto, da sinistra: Luca Meneghin, Vicepresidente Confindustria Romagna con delega all'ambiente Alessandro Agostinelli, Direttore stabilimento Ravenna Cementerie Barbetti Fabio Maletti, Segretario Generale Adsp Ravenna  Stefano Pasi, Capo Area Sviluppo Infrastrutture Autorità Portuale di Ravenna
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 27/05/2024
Una delegazione di WISTA (Women’s International Shipping and Trading Association) Italy, l’Associazione delle professioniste dello shipping e della logistica, ha visitato il porto di Ravenna nell'ambito del Progetto "Di porto in porto", promosso da WISTA Italy proprio per consentire alle socie di approfondire la conoscenza delle diverse realtà portuali nazionali. Tra le attività previste durante la visita al porto di Ravenna, oltre alla visita  ai Terminal Marcegaglia e SAPIR, vi è stato l'incontro con l'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro settentrionale e la Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Ravenna. In Autorità Portuale la delegazione WISTA con la Presidente Copstanza Musso, ha incontrato il Segretario Generale, Fabio Maletti, alcuni dirigenti dell'ente ed alcuni membri del Comitato Unico di Garanzia dell'Autorità Portuale, Comitato istituito nel 2023 per le Pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni. All'Associazione è stato presentato il porto di Ravenna e sono stati illustrati i più significativi progetti in corso di realizzazione o di prossimo avvio. Si è poi parlato dell'importante ruolo rivestito dalle donne nell'ambito del mondo della portualità e della logistica italiane, con particolare attenzione alla recente dichiarazione che WISTA Italy ha diffuso in occasione della Giornata internazionale delle donne nel settore marittimo (https://www.shippingitaly.it/2024/05/18/wista-italy-chiede-che-almeno-meta-delle-port-authority-italiane-abbiano-donne-al-vertice/). WISTA Italy nasce a Genova nel 1994 dalla volontà di cinque socie fondatrici, tutte attivamente coinvolte nel panorama marittimo italiano. Oggi l’associazione è composta da un centinaio circa di socie, provenienti da tutta Italia, imprenditrici del settore marittimo e libere professioniste: avvocati, commercialisti, docenti, donne che operano in compagnie armatoriali, nelle agenzie marittime, in imprese di logistica, consulenti in tema di sicurezza marittima. Oggi WISTA Italy è presente ed attiva nel cluster marittimo e svolge un ruolo di promozione di idee e di confronto sulle tematiche più attuali del settore anche a livello istituzionale. Tra gli obiettivi di WISTA Italy: la promozione dello scambio di best practice tra le socie, la formazione professionale,  la valorizzazione del talento femminile, la collaborazione con le altre associazioni e istituzioni per promuovere l’industria marittima,  incoraggiare e sostenere una significativa presenza delle donne negli organi decisionali nel privato e nel pubblico.  
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 25/10/2024
Pregiatissimi Ospiti, Vi ringrazio per essere qui oggi con noi a condividere un momento storico per il porto di Ravenna, per la Regione Emilia-Romagna, per l’Italia. Oggi celebriamo il completamento del progetto Hub Portuale e quindi sarebbe logico aspettarsi che vi parlassi di fondali, di banchine, di navi. Lo farò, ma consentitemi prima una digressione dalla complessità del nostro tema. E proprio di complessità voglio parlarvi e lo farò parlando di cognac. Per poter diventare cognac, il vino deve essere prodotto nella regione della Charent, nel sud ovest della Francia. Ma non basta: c’è il periodo fissato per la vendemmia, e poi ci sono le botti: esclusivamente di quercia. E, prima di finire nelle botti, il vino deve essere distillato per ben due volte. Soltanto allora arriva il riposo, nelle cantine impregnate dell’odore dell’Atlantico. Insomma, il cognac è una faccenda di complessità, di equilibrio, di pazienza e di mare, oltre che di terra e di lavoro. Per tutto ciò che è bello e prezioso ci vuole pazienza e tempo. Sono ingredienti non scritti eppure essenziali. Questa è anche la storia del nostro progetto. Una storia fatta di complessità, di equilibrio, di competenza e di pazienza. E di tempo: otto anni, otto lunghissimi, disperati, meravigliosi anni. Mille volte abbiamo temuto di non farcela. Mille volte ci hanno fatto cadere. Mille volte ci siamo rialzati e sempre con più determinazione, audacia, coraggio. La determinazione di chi sa di essere nel giusto, l’audacia di chi sa che sta CONTRIBUENDO A FARE UN PEZZETTINO DI STORIA, il coraggio di chi lavora per le generazioni che verranno. 120 ettari di aree logistiche, 500mila metri quadri di aree di cantiere, 5 chilometri di banchine, 80mila metri cubi di calcestruzzo, 20mila tonnellate di acciaio, 70 chilometri di pali, 50 chilometri di tiranti, 250 operai, 80 ingegneri, 150mila ore di ingegneria, 1200 elaborati tecnici, 8 milioni di metri cubi di sedimenti dragati. Investimenti per un miliardo di euro. Questo è il progetto Hub Portuale. Questo, ma non solo. Grazie a questo progetto credo oggi si possa dire che esiste un “modello Ravenna”, cioè un sistema di valori e di competenze, di passione e di coraggio che consente di fare le cose nei tempi, nei modi e nei costi previsti. Entro fine anno avremo dragato i fondali del porto sino a 12,5 metri di profondità ed avremo completato il rifacimento di tutte le banchine di progetto. Questi lavori saranno ultimati con quasi un anno di anticipo. Sembra un buon risultato per un’opera pubblica in Italia. Grazie alla accelerazione di questa prima Fase dei lavori, resa possibile dalla positiva collaborazione con il consorzio di imprese appaltatrici guidato da RCM, abbiamo potuto avviare i lavori della seconda Fase, lavori che sono finanziati con fondi PNRR e devono quindi terminare entro il dicembre 2026. Siamo certi che ce la faremo. Seconda Fase che comporta l’investimento di 170 milioni di euro per la realizzazione dell’impianto di trattamento dei materiali risultanti dall’escavo, ed il dragaggio di altri tre milioni di metri cubi di fondale, che ci farà raggiungere la profondità di 14,5 metri in gran parte del canale portuale. Per risolvere il problema più importante del nostro porto, cioè la manutenzione costante dei fondali, abbiamo guardato all’esperienza dei porti del Nord Europa, dove impianti simili per il trattamento dei fanghi da escavo sono in funzione da anni con ottimi risultati. Il nostro sarà l’unico impianto del genere nel Mediterraneo. Anche in questo siamo stati pionieri, così come lo siamo stati nel sostenere con convinzione il deposito di GNL di Edison e Pir, il rigassificatore di Snam, il deposito di CO2 di Eni, il parco eolico a mare di Agnes. Tutti questi progetti sono stati possibili perché con la realizzazione del progetto Hub abbiamo creato un nuovo clima di fiducia, di fiducia nella capacità del porto di Ravenna di guardare al futuro, di accogliere l’innovazione con attenzione amministrativa e coraggio imprenditoriale. E questa rinnovata fiducia è stata la condizione che ha determinato la decisione di tante imprese private di investire nel nostro porto più di quattro miliardi di euro. Oltre ai progetti che ho già citato voglio ricordare i colossali investimenti di Marcegaglia, di Bunge, di Versalis, di Ferretti, di Royal Caribbean e tanti altri. I soli investimenti di Royal Caribbean e Ferretti saranno di quasi 200 milioni di euro e porteranno 800 nuovi posti di lavoro. Approfondimento dei fondali, nuove banchine, nuove aree logistiche, consentiranno l’arrivo in porto di maggiori volumi di merci, che dal porto dovranno uscire e dovranno farlo in modo efficiente, rapido e sicuro. Per questo a completamento del grande disegno infrastrutturale del porto di Ravenna, abbiamo lavorato per potenziare ferrovie e strade. Anche qui c’è voluto tempo, calma, pazienza per superare il delirio infinito delle procedure autorizzative, per gestire le conferenze dei servizi, per interloquire con un sistema amministrativo eccessivamente burocratizzato, non motivato, sospettoso. Per quel che riguarda le ferrovie con l’accordo firmato nel 2017 fra RFI, Autorità Portuale e Regione, abbiamo concordato gli interventi strategici, per un valore di oltre 120 milioni di euro, sostenuti da RFI, che faranno del porto di Ravenna il primo Hub ferroviario italiano. Fra questi interventi sono stati ultimati il nuovo ponte Teodorico ed il by-pass sulla dorsale sinistra, che evita l’ingresso in stazione centrale di oltre 4000 treni, e con il prossimo anno partiranno i lavori delle due nuove stazioni ferroviarie per la movimentazione dei treni merci in sinistra e destra Candiano, che consentiranno finalmente di avere fasci di binari da 900 metri per treni di standard europeo. A carico dell’Autorità Portuale nei prossimi due anni resta il prolungamento dei binari in penisola Trattaroli, un investimento di quattro milioni di euro, ed il raccordo ferroviario per gli ultimi cinque terminal che ancora non sono collegati alla rete. E poi le strade di accesso al porto, indispensabili, inevitabili. Questa forse è la nota dolente del nostro sistema logistico. Gli investimenti in corso da parte di Anas, oltre 30 milioni, sono sicuramente un buon inizio per arrivare ad una sistemazione complessiva della viabilità che comprenda l’allargamento della 309DIR, tangenziale fondamentale per il porto sulla direttrice di Bologna, e la realizzazione della nuova “Romea” verso Venezia. Queste due opere sono necessarie per fare del porto dell’Emilia-Romagna uno degli hub logistici più importanti d’Europa. Il progetto Hub portuale non è solo infrastrutture materiali, che pur restano la condizione abilitante di ogni altro investimento, ma è anche consapevolezza che oggi i porti non sono più soltanto i luoghi dove si muovono le merci, ma sono hub digitali ed energetici. La grande sfida che il nostro porto ha davanti è l’implementazione capillare delle più moderne tecnologie digitali e la realizzazione di investimenti nella produzione di energie da fonti rinnovabili, nel segno della sostenibilità ambientale ed economica. Con un budget triennale di sei milioni di euro, abbiamo completato la posa di oltre 30 km di cavi in fibra ottica per coprire tutto l’ambito portuale, a disposizione delle imprese e delle amministrazioni pubbliche, abbiamo già digitalizzato la maggior parte dei processi amministrativi e stiamo lavorando all’implementazione della tecnologia 5G. Abbiamo in cantiere progetti per rafforzare le procedure di ciber security e di controllo dell’ambito portuale. Nel campo energetico, stiamo lavorando alla realizzazione di un impianto fotovoltaico da 38 Megawatt di potenza e del costo di oltre 30 milioni di euro con una formula innovativa di finanza di progetto. Questo impianto ci consentirà di fornire energia “verde” al sistema di cold ironing che stiamo realizzando, grazie ad un contributo PNRR di 35 milioni di euro, al terminal crociere di porto corsini. Un’idea questa di economia circolare perfetta nata negli uffici dell’Autorità Portuale. L’Hub portuale è tutto questo, ma non solo. E’ anche sensibilità per la città, per la sua economia, per la sua crescita. Con questa attenzione e senso di responsabilità abbiamo realizzato il progetto crociere, abbiamo investito nel terminal di Porto Corsini e nel suo retroporto. Unitamente a Royal Caribbean che investirà 35 milioni di euro per costruire la nuova stazione marittima, realizzeremo opere a mare e un parco di 8 ettari a ridosso del terminal, per un costo complessivo a carico dell’Autorità Portuale di oltre dieci milioni di euro. I 330mila croceristi scesi in città lo scorso anno ed i 500mila previsti a regime, cioè fra tre anni, ci fanno ritenere che siano soldi investiti bene! E vado a concludere. Lo scenario macroeconomico è oggi decisamente complesso, lo è economicamente, con una crescita modesta a causa delle politiche monetarie condizionate da una inflazione che non accenna a stabilizzarsi su valori accettabili, ma lo è anche geopoliticamente, con l’area mediorientale in precario equilibrio e il Mar Nero sostanzialmente devastato. E mentre il mondo occidentale ha imbrigliato le proprie economie nella rete di una male interpretata sostenibilità, India e Cina aumentano indiscriminatamente le loro emissioni inquinanti pur di sostenere lo sviluppo. Questa complessità comporterà cambiamenti epocali nei modelli di globalizzazione e la riconfigurazione delle catene di approvvigionamento. Da una parte assisteremo ad un aumento delle distanze delle rotte marittime ed alla conseguente necessità della crescita dimensionale delle navi per ottimizzare i maggiori costi di trasporto, dall’altra il fenomeno del reshoring, cioè della regionalizzazione degli scambi e delle filiere produttive, sarà sempre più importante e tornerà a rendere centrale il mediterraneo nei trasporti dalla produzione al consumo. In questo scenario i porti del Mediterraneo saranno la spina dorsale dell’integrazione regionale con un aumento del trasporto marittimo a corto raggio. La dimensione ideale per valorizzare gli asset e le competenze del porto di Ravenna. Questo nuovo assetto degli equilibri commerciali in ottica mediterranea rappresenta una opportunità per il porto dell'Emilia-Romagna, che per la sua posizione strategica potrà assumere un ruolo di hub logistico tra mediterraneo del sud, nord africa ed europa continentale. La scelta di un porto per gli operatori della logistica non dipenderà più dal solo fattore geografico, ma piuttosto dall'efficienza sostenibile del sistema porto nel suo complesso. Dalla sua rete logistica retroportuale, dalla disponibilità e modernità dei servizi tecnico nautici, dalla digitalizzazione delle attività amministrative, dall’adozione diffusa di tecnologie avanzate, dell’intelligenza artificiale e della robotica. Il porto dell’Emilia Romagna ha intrapreso questa strada con il progetto Hub. Ora bisogna tenere alto lo sguardo, non avere timori e proseguire sul percorso tracciato. Consentitemi una nota personale. Ho finito il mio mandato e lascerò presto la presidenza dell’Autorità Portuale. Ho fatto del mio meglio per assolvere il compito per cui sono stato chiamato otto anni fa a guidare questo porto: garantirgli una prospettiva di futuro florida, degna della sua storia. Grazie al lavoro degli uomini e delle donne dell'Autorità Portuale, professionisti eccellenti ed appassionati, che sono stati una fonte di ispirazione e presenza gioiosa anche nei momenti più difficili, grazie al supporto prezioso, all’aiuto costante, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ravenna, della Prefettura di Ravenna, della Comunità Portuale, grazie alla collaborazione con la Capitaneria di Porto, il porto di Ravenna ha oggi le condizioni per essere ancora protagonista di una nuova brillante stagione della portualità italiana. Non era scontato. Molto è stato fatto, molto resta da fare. Auguro a tutti voi buon lavoro e buon vento!
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 02/07/2024
Organizzato dalla “Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari”, presieduta dal deputato Jacopo Morrone, il convegno si articola in due parti. La prima prevede una panoramica sullo stato di inquinamento del Mar Mediterraneo e sulla rigenerazione dei porti italiani nell’ottica della transizione ecologica, mentre la seconda riguarda specifiche aree nell’ambito della tutela ambientale relative ai sistemi di monitoraggio istituzionale delle navi mercantili e delle connesse attività operative nei porti, delineando le peculiarità gestionali delle imprese marittime e portuali, connesse alla transizione ecologica e alla sostenibilità ambientale. “Questo evento – spiega il presidente Morrone – precede la riunione ‘G7 Scienza e tecnologia’ in programma per i giorni 9, 10 e 11 luglio a Bologna e a Forlì a cura del ministero dell’Università e della ricerca. Gli argomenti trattati sono di grande attualità: scienza, progresso tecnologico e organizzazione aziendale moderna rappresentano, in sinergia, un’indispensabile opportunità per la tutela ambientale marina e la relativa sostenibilità”. I relatori saranno, nella prima parte, l’Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone, comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia costiera; Greta Tellarini, docente ordinario di Diritto della navigazione e direttrice del Master in diritto marittimo, portuale e della logistica-Università di Bologna; Desiree Fondaroli, docente ordinario di diritto penale e direttrice del Master in diritto penale dell’impresa e dell’economia. Nella seconda parte: Roberto Cimino, Eni S.p.A – vice presidente Cluster tecnologico nazionale Crescita blu (Blue Italian Growth-BIG); Barbara Zanuttigh, docente – Università di Bologna, Dipartimento di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali. Notizia dal sito Ravennanotizie.it
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 23/09/2024
“Women 4 Blue: Empowering Women in the Blue Economy” è il titolo della mattinata di incontro e confronto su economia blu, opportunità e sfide per Ravenna e l’Europa rivolta alle giovani generazioni e a tutta la cittadinanza interessata che si terrà il 26 settembre alle Artificerie Almagià di Ravenna a partire dalle 9. La Rappresentanza in Italia della Commissione europea realizzerà, a partire dal mese di settembre, una serie di iniziative incentrate sulla conoscenza della Blue economy e delle politiche europee per il mare e la tutela della biodiversità su tutto il territorio nazionale in collaborazione con alcuni Centri Europe Direct (ED). “Ritengo molto significativo e gratificante – afferma Annagiulia Randi, assessora al Porto e alle Politiche europee – che ad aprire il ciclo di momenti educativi sul mare che avranno luogo in diverse località costiere d’Italia, coordinato dalla Commissione europea, sia Ravenna con la nostra proposta Women 4 Blue. Questa iniziativa rientra in un progetto da me fortemente voluto per evidenziare e valorizzare quanto la componente femminile possa contribuire allo sviluppo economico, scientifico e sociale in chiave di sostenibilità. Le donne sono ancora troppo poco rappresentate nei settori della blue economy quali la portualità e l’off-shore, la pesca e le scienze del mare, ma nel momento in cui si cimentano in questi ambiti possono davvero raggiungere vette di eccellenza e innovazione. Sono certa che le professioniste presenti saranno di grande ispirazione per i giovani che parteciperanno”. L’iniziativa è realizzata dal Centro Europe Direct della Romagna ed è stata inserita dalla Dg Mare della Commissione europea nella campagna European Maritime Day in My Country 2024. Ad aprire la mattinata saranno presenti Daniele Rossi, presidente dell’Autorità portuale del mare Adriatico centro settentrionale e Antonella Bandoli, presidente del comitato imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Ravenna e Ferrara. Relatore principale sarà Mariasole Bianco, esperta di conservazione dell’ambiente marino, scienziata e divulgatrice ambientale, e presidente di Worldrise, nota al grande pubblico per la capacità di mobilitazione per la tutela del mare fondata sul rigore scientifico. Si partirà proprio dai contorni scientifici e normativi del tema della crescita economica e tutela della biodiversità per poi capire quali e quanti sono gli sbocchi professionali offerti nel campo dello sviluppo marittimo sostenibile. Seguirà infatti una tavola rotonda con testimonial delle buone pratiche ravennati in ambito Blue economy. Grazie alle testimonianze saranno presentate professioni anche poco conosciute nel campo dei trasporti marittimi, della logistica, dell’off-shore, della ricerca e della tutela dell’ambiente. Le conclusioni saranno affidate a Costanza Musso, Presidente Wista Italy, branca nazionale dell’associazione internazionale di professioniste dell’industria marittima. Tra gli interventi anche Alessandra Portis, che si occupa di comunicazione sugli affari marittimi della Commissione europea e che potrà illustrare ai giovani presenti anche opportunità di tirocinio e volontariato europeo in ambito Blue. Anche comunicazione e creatività sono infatti percorsi professionali che concorrono alla crescita blu: ad impreziosire l’iniziativa una piccola esposizione di Vladana Vujosevic, un’artista che con le sue opere concretizza l’impegno e la passione per il mare.  
- 1 giorno all'Adria Shipping Summit
Tutto è pronto per la prima edizione della manifestazione che si terrà a Ravenna il 23 e 24 ottobre 2024
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 22/10/2024
Guarda il programma: https://www.adriashippingsummit.it/programma/ Iscriviti per partecipare: https://www.adriashippingsummit.it/partecipa-2024/ Per informazioni: https://www.adriashippingsummit.it/
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 21/01/2025
  Imprese solide, innovative e sostenibili, imprese internazionali, sviluppo delle competenze, accesso al credito, turismo e attrattività, giovani generazioni, infrastrutture, analisi socio-economica dei territorio: queste le priorità approvate all'unanimità, nelle scorse settimane, dal Consiglio della Camera di commercio di Ferrara Ravenna. 3 milioni e mezzo di euro le risorse stanziate per il 2025: misure, quelle adottate dalla massima Istituzione economica del territorio, che guardano tutte alla crescita e ad uno sviluppo duraturo e sostenibile. Scorrendo nel dettaglio il Piano degli interventi, particolare evidenza assumono i progetti e i contributi alle imprese per nuove assunzioni, l’elaborazione di piani di rilancio aziendale e di riposizionamento strategico, l’inserimento di manager a tempo, l’internazionalizzazione e il supporto all’export, la candidatura di progetti sui fondi europei, la nascita e lo sviluppo di nuove imprese, la creazione di reti, progetti di ricerca e per la diffusione delle tecnologie Impresa 5.0. Il Consiglio inoltre, su proposta della Giunta, ha stanziato specifiche risorse per la promozione della parità di genere, la vigilanza sui mercati e sui prodotti a tutela dei consumatori, la valorizzazione del “prodotto turistico” ferrarese e ravennate, il maggior utilizzo degli strumenti di risoluzione delle controversie tra imprese e tra imprese e consumatori, il potenziamento delle procedure per la composizione negoziate delle crisi d’impresa, la valorizzazione dei brevetti internazionali e il ricambi generazionale. Poste, infine, le basi operative per recepire sin da subito lo schema del disegno di legge sulle piccole e medie imprese approvato dal Consiglio dei ministri il 14 gennaio scorso e che prevede compiti importanti proprio per le Camere di commercio. “Le imprese sono il cuore pulsante delle nostre comunità, un cuore che non si arrende ma che cerca continuamente nuove strade per ricominciare a correre”. Così Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio, che ha aggiunto: “Il lavoro resta la vera priorità e il mondo dell’impresa conosce bene il valore del lavoro e dell’impegno quotidiano, che è fonte non solo di migliori prospettive di reddito ma anche di partecipazione sociale e sviluppo personale. L’11 ottobre scorso – ha concluso Guberti - il Presidente del Consiglio dei Ministri ha istituito, su proposta della Regione Emilia Romagna, la Zona logistica semplificata, che permetterà alle imprese emiliano-romagnole - già insediate o di prossimo insediamento - di accedere alle semplificazioni amministrative e alle agevolazioni previste in relazione agli investimenti realizzati sul territorio, nonché al nuovo credito d’imposta. Un’opportunità da non perdere”. Lavoro, l’indagine della Camera di commercio A guidare la domanda di lavoro, nel primo trimestre di quest’anno, sono le imprese turistiche, seguite dal commercio e dalle costruzioni. In flessione, invece, le previsioni dell’industria manifatturiera e dei servizi alle imprese. Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro – sottolinea la Camera di commercio - interessa oltre il 50% delle assunzioni programmate, soprattutto a causa della mancanza di candidati. Dal Borsino delle professioni sono difficili da reperire sul mercato analisti e specialisti nella progettazione di applicazioni, ingegneri, operatori qualificati nella cura estetica e nei servizi sanitari e sociali, operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche/elettroniche, fonditori, saldatori, lattonieri e calderai. Nel 30% dei casi, infine, le imprese ferraresi e ravennatimanifestano una preferenza per i giovani sotto i 30 anni, con opportunità particolarmente elevate nei settori finanziario (41%), turistico (42%) e informatico (40%).    

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