Comunicazioni

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Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 09/02/2024
Nel 2023 il valore aggiunto ravennate è aumentato dello 0,4% rispetto al 2022 (chiuso a +3,5%), in misura inferiore (a causa dei tragici eventi alluvionali dello scorso mese di maggio) sia alla media italiana (+0,7%), sia al dato riferito all’Emilia-Romagna (+0,9%). Lo ha reso noto l’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna nella riunione del Tavolo sulle opportunità economiche e occupazionali tenutosi, presso la sala Cavalcoli dell’Ente di viale Farini, il 9 febbraio alla presenza, tra gli altri, del Presidente della Camera di commercio, Giorgio Guberti, del Prefetto di Ravenna, Castrese de Rosa, del Presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale, dei rappresentanti delle Istituzioni, dei vertici delle associazioni di categoria e di Guido Caselli, direttore del Centro Studi di Unioncamere Emilia-Romagna. E’ il fronte internazionale, però, a preoccupare di più la Camera di commercio ed il sistema delle imprese, con i significativi rischi al ribasso derivanti, in particolare, dalla crisi in Medio Oriente e dall'irrigidimento delle condizioni di finanziamento. Tra le principali preoccupazioni dell’Ente di viale Farini, nonostante la vivace dinamica dei servizi (+2,3% nel 2023 e +1,1% nel 2024), l'indebolimento del ciclo manifatturiero, che contribuisce a ridurre le prospettive di crescita del commercio internazionale e le quotazioni delle materie prime e dei prodotti energetici. In valore assoluto e al netto dell’inflazione, già nel 2022 Ravenna aveva segnato il superamento dei livelli del 2019 (con 11,2 miliardi); la tendenza alla crescita, anche se molto più rallentata, continua nel 2023 (11,3 miliardi) e dovrebbe proseguire anche quest’anno, con il raggiungimento della soglia di 11,4 miliardi. “Per ridare lavoro a chi lo ha perso e ai tanti giovani che lo cercano - ha detto il presidente della Camera di commercio, Giorgio Guberti - bisogna mettere l’impresa al centro di qualsiasi azione riformatrice, semplificando il quadro normativo e fiscale e lavorando con determinazione per combattere le inutili incrostazioni burocratiche che frenano i nostri imprenditori. Il modello di sviluppo nel quale crede la Camera di commercio è quello fatto di imprenditorialità diffusa, distretti, filiere, reti, territorio in cui le opportunità, della modernizzazione e delle nuove tecnologie, siano patrimonio di tutti. Per dare slancio alla crescita, rallentata a causa dei tragici eventi alluvionali dello scorso mese di maggio, sarebbe inoltre fondamentale rendere operativa la Zona Logistica Semplificata nella nostra regione, attraverso l’emanazione da parte del Governo dei decreti attuativi oramai non più rinviabili, e perseguire l’approfondimento dei fondali del porto di Ravenna fino a 14,5 metri, dopo che, anche grazie al forte impegno dell’Autorità Portuale, è stata annunciata la conclusione anticipata della prima tranche dei lavori. Sul tema della semplificazione, e della capacità dello pubblica amministrazione di garantirne ovunque l’applicazione – ha concluso il presidente della Camera di commercio - passa gran parte del futuro del Paese”. “Tutti gli attori istituzionali e il mondo associativo ritengono che l’operatività della Zona Logistica Semplificata possa contribuire a dare nuova linfa al settore produttivo ravennate. Per questo ho recepito gli appelli che mi sono pervenuti – sottolinea il Prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, e ho rappresentato già nelle sedi governative competenti tale esigenza. Sono convinto che questa richiesta che proviene dal territorio sarà presto accolta perché davvero può costituire un volano per la ripresa dopo i tragici eventi alluvionali di maggio. Il sistema delle imprese ravennate è forte per resistere ai contraccolpi negativi e auspico che con il giusto sostegno saprà riprendere il trend di crescita che le è consono”. “È indubbio che stiamo attraversando un momento storico estremamente delicato, la tragica alluvione che ha colpito il nostro territorio, la pandemia, le guerre e i grandi stravolgimenti globali hanno inevitabilmente influito e influiscono tuttora sulla crescita e sullo sviluppo economico e occupazionale – evidenzia Michele de Pascale, presidente della Provincia di Ravenna -, sicuramente in questo scenario il lavoro del tavolo provinciale sulle opportunità economiche e occupazionali, grazie anche al supporto tecnico di dell’Osservatorio sull’economia e sul lavoro, è prezioso, per aiutarci a governare una situazione estremamente variabile e totalmente inedita e continuare a programmare il futuro del nostro territorio. Quello che è certo è che dobbiamo continuare a lavorare per sostenere e facilitare lo sviluppo degli ambiti economici ai quali siamo da sempre vocati, rendendoli all’altezza delle sfide della contemporaneità anche per la crescita delle nuove generazioni; penso, solo per fare alcuni esempi al progetto Agnes che raccoglie la sfida della produzione di energia verde, inserendosi nel solco della nostra storica esperienza in campo energetico o alla realizzazione della Zona logistica semplificata, al momento ancora in attesa dei decreti attuativi da parte del Governo, che farebbe esprimere al meglio le potenzialità del nostro scalo portuale, mettendolo ancora in più al centro e in rete con i tanti distretti produttivi della nostra regione e non solo”. Nel 2023, considerato il rallentamento del commercio mondiale connesso alle disfunzioni delle catene internazionali di produzione, l’export ravennate è stimato in calo, al netto dell’inflazione, del -10,6%, valore confermato dai dati registrati da Istat nei primi nove mesi dell’anno (-8,5%, dopo il -5,8% a giugno scorso). Nel 2024, le cose dovrebbero migliorare con un valore esportato, al netto dell’inflazione, in forte ripresa (stimato al +2,1%). E, sotto la pressione del contenimento di domanda interna e commercio mondiale, nonché dell’inflazione ancora anomala, è calato anche il valore aggiunto prodotto dall’industria ravennate, che subisce una flessione del -2,6%; nel 2024 riuscirà appena a tornare in terreno positivo (+0,5%). Concluso il capitolo dei “superbonus”, il valore aggiunto reale delle costruzioni registra una crescita rallentata nel 2023 (+3,7%), che contribuisce allo sviluppo complessivo, ma non più con una dinamica eccezionale come quella del 2022. La tendenza positiva si invertirà decisamente nel 2024 con lo scadere delle misure di sostegno adottate, conducendo il settore in recessione (-1,9%). Nel 2023, la fase di recessione dell’attività nell’industria e un deciso rallentamento della dinamica dei consumi, insieme all’aumento delle diseguaglianze, ha ridotto decisamente il ritmo di crescita del valore aggiunto nei servizi (+2,3%). Nel 2024 la contenuta crescita dei consumi permetterà al valore aggiunto dei servizi di continuare a crescere ma più lentamente (+1,1%). Per il valore aggiunto dell’agricoltura, dopo la crescita stimata per il 2022 (+3,1%), un risultato molto in recessione si prospetta per l’anno da poco conclusosi (-7,5%), dopo l’effetto degli eventi meteo negativi che hanno colpito particolarmente la provincia di Ravenna (alluvione, grandine, ecc…), che si sono accompagnati alle difficoltà che il settore sta da tempo registrando. Nel 2024 il recupero sarà difficile e proseguirà il trend negativo con una flessione del -2,7%.   Le indicazioni che emergono dall’indagine congiunturale tra le imprese manifatturiere da 1 a 500 addetti, vanno nella stessa direzione: per il complesso dell’industria manifatturiera ravennate, nel terzo trimestre del 2023, il volume della produzione realizza un tendenziale +3,5%; ma è l’andamento in frenata degli ordini il segnale più evidente del peggioramento dell’attività e si registrano valori già in ambito negativo (-0,2% per gli ordini complessivi). Maggior deterioramento si rileva per la componente estera (-2,6%, rispetto all’analogo trimestre del 2022). Più in affanno l’artigianato manifatturiero, sia sul fronte dei volumi produttivi (-2,4%), sia per i risultati del processo di acquisizione degli ordini (-2,1%). Soffre anche il comparto delle costruzioni, con il fatturato che prosegue il trend in discesa (-2,1%) e ben lontano dal risultato medio del 2022 (oltre +5%). Per il commercio al dettaglio, le vendite risultano in moderato recupero (+2,7%), diffuso tra tutte le tipologie analizzate, tenendo conto degli effetti inflattivi in graduale rientro.   Infine, cresce la richiesta di cassa integrazione da parte delle imprese, segno di come gli eventi climatici catastrofici ed il clima di incertezza sul fronte economico abbiano avuto ripercussioni negative sui livelli di attività. Per quanto riguarda il credito, a settembre il valore complessivo dei prestiti concessi al confronto con il dato dello stesso periodo dell’anno precedente, per il secondo trimestre consecutivo, risulta in calo (-4%), con trend in peggioramento; calano i prestiti bancari alle imprese (-6,7%), in particolare nel comparto manifatturiero (-7,1% rispetto al 2022) ed in quello dei servizi (-8,7%), con pesanti conseguenze disincentivanti per gli investimenti.    
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 02/02/2024
PERFORMANCE DEL SISTEMA PORTUALE ITALIANO - 360 milioni di tonnellate movimentate al III trim 2023 (lieve calo del 3% rispetto al III del 2022); - Il Ro-Ro in crescita (+0,6%), calano container, rinfuse solide e liquide; - Ottime performance per passeggeri e crociere (+16,4% e +54,4%); - Il 37% dell’import export italiano nei primi 9 mesi del 2023 (254 miliardi di euro) è trasportato via mare; nel 2003 la quota era del 29%. DINAMICHE DEGLI SCENARI INTERNAZIONALI - Realizzato uno Speciale Mar Rosso con tutti i dati sul canale di Suez ed un confronto dei grandi canali (Suez-Panama); - Tempi di attesa in porto delle navi: Italia ancora con un gap da colmare rispetto ai competitori esteri: 4,5 giorni medi di attesa per una nave rinfusiera contro 1,5 dei Paesi Bassi; - Cina e Stati Uniti si confermano primi partner italiani rispettivamente per importazioni ed esportazioni marittime. SOSTENIBILITÀ E GREEN PORT - Il 49% del tonnellaggio attualmente in ordine nei cantieri navali è alimentato a combustibili alternativi; - Al 2030 il 23% della flotta navale complessiva in acqua sarà alimentata a carburante alternativo; - Il 40% delle navi ordinate nel 2023 andrà a GNL ed il 24% a metanolo; - L’ Italia sulla strada della decarbonizzazione dello shipping: 126 navi sulle 145 totali ordinate dagli armatori italiani ai cantieri nazionali ed esteri prevedono carburanti alternativi. Napoli, Roma, 2 febbraio 2024. Assoporti ed SRM pubblicano il nuovo numero di “Port Infographics”. Continua la sinergia tra il mondo della portualità, rappresentato da Assoporti, e quello della ricerca economica rappresentato da SRM (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo), che realizzano una pubblicazione che punta alla visione immediata dei fenomeni e delle principali statistiche sul trasporto marittimo e sulla logistica, a livello nazionale e internazionale. Attraverso l’uso di grafici e infografiche, con una nuova veste editoriale, sono messi in luce gli impatti degli eventi e degli accadimenti che stanno contribuendo a plasmare l’andamento economico e del commercio internazionale. Il Rapporto contiene in anteprima esclusiva tutti i dati ufficiali dei porti italiani al III trimestre 2023. Approfondimenti sono rivolti agli ultimi accadimenti che stanno caratterizzando il panorama geopolitico coinvolgendo anche il nostro Paese, ed alle performance portuali. È stato infine realizzato un focus sulla sostenibilità, analizzando il ruolo dei porti come hub energetici e il percorso green che stanno intraprendendo le navi. Il Presidente di Assoporti, Rodolfo Giampieri, ha commentato, “Da tempo Assoporti sta lanciando messaggi e portando avanti idee rivolte a far comprendere in modo forte quanto i nostri scali abbiano non solo un’importanza commerciale, turistica e occupazionale ma anche quanto essi possano dare al nostro Paese in termini di competitività nel Mediterraneo. L’incertezza geopolitica ed economica permane, prevalentemente legata alla durata delle guerre. L’invito forte va alle diplomazie per riuscire a trovare una soluzione e tornare il prima possibile alla normalità. La collaborazione con SRM ci permette di coniugare le conoscenze che abbiamo come Associazione dei Porti Italiani con quelle di un Centro Studi specializzato che ha la sua forza proprio nelle analisi del settore marittimo e portuale, perché per decidere qualsiasi strategia bisogna conoscere il quadro di riferimento. ” . Il Direttore Generale di SRM, Massimo Deandreis, ha dichiarato: “Il trasporto marittimo e la portualità vivono un momento geopolitico complesso connesso alla situazione che stiamo vivendo nel Canale di Suez, ma anche denso di sfide ed opportunità; si ravvisa quanto mai l’esigenza da parte degli operatori di avere informazioni e dati per interpretare e conoscere al meglio i fenomeni in atto. L’obiettivo che ci siamo proposti da tempo, insieme ad Assoporti, è proprio quello di avere un outlook periodico che possa essere un valido strumento di supporto ai protagonisti della filiera logistica e manifatturiera”. Il nuovo numero è disponibile e scaricabile al link: https://www.assoporti.it/it/associazione/comunicazione/notizie/port-infographics-2024/
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Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 26/01/2024
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Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 23/01/2024
Il Consiglio Direttivo del The International Propeller Club Port of Ravenna ha organizzato per il giorno 25 gennaio 2024 ore 19:30 un incontro conviviale per la presentazioneospite del nuovo Direttore dell’Ufficio delle Dogane di Ravenna Dott. Francesco Papoff Lo scorso 16 ottobre vi è stato l’avvicendamento al vertice dell’Ufficio delle Dogane di Ravenna con l’arrivo del nuovo dirigente Dott. Francesco Papoff. Il Dott. Francesco Papoff sarà insignito del titolo di nostro Socio Onorario. L’incontro sarà anche l’occasione per fare il punto della situazione sulle attività dell’Ufficio di Ravenna dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Interverranno: Simone Bassi – Presidente Propeller Port of Ravenna Oriano Visani – Presidente Consiglio Territoriale Spedizionieri Doganali Regione E.R. Federico Di Tommaso – Presidente ADER Emilia Romagna Alessandra Riparbelli – Presidente ADER Ravenna Francesco Papoff – Direttore Ufficio delle Dogane di Ravenna L’incontro si terrà presso il Grand Hotel Mattei, in Via Enrico Mattei n. 25 a Ravenna.
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 23/01/2024
Nel quadro del Programma di Riqualificazione Urbana della Darsena di città, un’area molto prossima al centro storico di Ravenna e per gran parte interessata da aree produttive dismesse, che costituisce una opportunità strategica per lo sviluppo economico, occupazionale e sociale del territorio comunale, il Comune di Ravenna, all’interno del progetto “Ravenna in Darsena il mare in piazza” ha candidato al programma straordinario di interventi per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie - emesso dalla Presidenza del consiglio nel 2016 - la realizzazione di un “Pontile per l'accesso all'acqua e collegamento con il mare in mobilità sostenibile”. L’Autorità Portuale di Ravenna, a cui il Comune ha chiesto la disponibilità ad assumere il ruolo di soggetto attuatore di tale intervento, ha dichiarato la propria disponibilità ad assumere tale ruolo e, partendo dal progetto preliminare originale elaborato dal Comune, ha redatto il progetto esecutivo e nel luglio scorso sono stati aggiudicati i lavori alla Società Nautilus srl, con conseguente consegna dei lavori avvenuta ad ottobre. Il progetto prevede la realizzazione di un pontile metallico con passerelle basculanti in funzione delle variazioni idi marea, che possa garantire un punto di accesso all’acqua in mobilità sostenibile, abbattendo le barriere architettoniche, finalizzato a garantire l’uso dell’acqua da parte di tutta la collettività per una sempre maggiore interazione dello spazio portuale con la città. Il nuovo pontile potrà inoltre essere l’occasione per nuove possibilità d’uso anche per una futura eventuale concessione di spazi acquei della Darsena di Città con finalità di interesse pubblico, ricreativo od imprenditoriali in genere. In particolare vi sarà un pontile galleggiante privo di barriere architettoniche, quindi utilizzabile da persone di ogni età ed abilità, compatibilmente con le condizioni di marea che in testa al canale Candiano si possono presentare nel corso dell’anno. La struttura ha come punto di accesso l’attuale rampa inclinata, posta sulla passerella lungo il canale Candiano, situata davanti all’Almagià, già realizzata dal Comune di Ravenna nel corso di un diverso appalto. L’intera opera sarà realizzata in acciaio zincato per le parti emerse, mentre nelle zone di bagna asciuga sarà previsto un trattamento aggiuntivo di protezione mediante un ciclo di verniciatura per ambiente marino. La pavimentazione, al fine di poter rendere l’opera a livello estetico omogenea e compatibile con il resto dell’attuale contesto urbano della Darsena di Città, sarà costituita di doghe in legno, resistente all’ambiente marino, tali da porsi in continuità con la passerella pedonale, denominata “Passeggiata lungo canale”, della quale si sta realizzando l’ultimo tratto. I lavori si concluderanno entro i primi giorni del mese di marzo.
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 17/01/2024
Si comunica che l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale (porto di Ravenna), con Delibera Presidenziale n.480 del 19/12/2023, ha indetto n.1 selezione di natura comparativa, per titoli ed esami, per l’assunzione della seguente figura professionale: -  n. 1 funzionario amministrativo di primo livello Rif.: 1LIV_DEM_3/2023. L'avviso di selezione, in versione integrale, ove sono riportati i requisiti di partecipazione, i termini e le modalità di presentazione delle domande, le modalità di svolgimento della selezione nonché tutte le ulteriori necessarie informazioni, sono reperibili al seguente link https://adsp-ravenna.portaleamministrazionetrasparente.it/pagina640_concorsi-attivi.html Le domande dovranno essere presentate entro e non oltre le ore 13:00 del 15/02/2024 .
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 17/01/2024
A seguito degli attacchi delle forze ribelli sciite, Houthi, di stanza nello Yemen alle navi in transito nel Canale di Suez, le compagnie di navigazione Cosco, MSC, Maersk, CMA CGM, Hapag Lloyd oltre all’israeliana ZIM, a partire da metà dicembre 2023 hanno temporaneamente sospeso il transito vicino alle coste yemenite e attraverso il Canale di Suez, da cui passa il 12% delle merci mondiali. La rotta alternativa è la circumnavigazione dell’Africa dal Capo di Buona Speranza e l’arrivo al Mediterraneo attraverso Gibilterra o la Manica, che significa percorrere oltre 2500-3500 miglia nautiche e tempi di navigazione più lunghi del 30%, ovvero circa 10 giorni in più. I porti potenzialmente più svantaggiati dovrebbero essere quelli del Mediterraneo Orientale e, in particolare, quelli dell’Adriatico, mentre ne trarranno vantaggio gli hub di Le Havre, Rotterdam, Amburgo e in generale i porti del Nord Europa. L’11 gennaio 2024 gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno colpito oltre una sessantina di obiettivi degli Houthi nello Yemen, nel tentativo di interrompere gli attacchi con missili e droni verso le navi che passano davanti alle coste yemenite per raggiungere il Canale di Suez. Secondo gli analisti di Xeneta, la piattaforma che monitora le tariffe del trasporto marittimo, questa azione non dovrebbe risolvere il problema nel breve termine, anzi sta aumentando la tensione in tutta la regione. Il 12 gennaio, infatti, gli yemeniti hanno dichiarato che non interromperanno gli attacchi e ne sono la prova i  lanci di missili contro navi in transito in quell’area, che si stanno succedendo nelle ultime ore Sempre secondo Xeneta, “le tariffe di trasporto marittimo dall’Estremo Oriente al Mediterraneo e al Nord Europa sono destinate ad aumentare del 200% da metà dicembre nei prossimi sette giorni”. Più a lungo durerà questa crisi, maggiori saranno i disagi che causerà al trasporto marittimo di merci in tutto il mondo e i costi continueranno ad aumentare. Ciò significa che le merci subiranno ritardi o non arriveranno affatto e che i prezzi aumenteranno per il consumatore finale”. Conclude Xeneta: “ci vogliono mesi e non settimane o giorni prima che questa crisi raggiunga una qualsiasi soluzione". Secondo Drewry,  società che elabora l'indicatore dell'andamento dei noli marittimi dei container, con la crisi di Suez il trasporto dei container tra Asia -Europa sulla rotta tra Shanghai e Genova (il porto con maggiori traffici verso l’Oriente, ma la medesima situazione è estesa a tutti i porti mediterranei) sta subendo i rincari più alti: la tratta Cina – Italia fa segnare un ulteriore +25%$. Nell’ultimo periodo monitorato, quello della settimana al 4 all'11 gennaio, il nolo medio per trasportare un container da 40 piedi è salito a 5.213 dollari, +25% rispetto alla settimana precedente, +78,1% rispetto a gennaio dello scorso anno, +287,8% rispetto a fine ottobre, prima che iniziassero gli attacchi Houthi. Il trasporto via mare di un container da Shanghai a Genova costa quindi di più che portarlo a Rotterdam (4.406 dollari, +23% in una settimana), New York (4.170, +8%) o Los Angeles (2.790, +2%). Oltre al fatto che girare attorno all’Africa richiede più tempo e più carburante, va considerato inoltre il rincaro dei cosiddetti Eu Ets, (European Union Emissions Trading System), Il Sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra, che sono una specie di tassa sulle emissioni di CO2. Tutto questo si scarica sui prezzi dei prodotti pagati dai consumatori, il rischio è che l’inflazione aumenti ulteriormente, e che i tagli dei tassi da parte delle banche centrali vengano rinviati. L’esito sarebbero più inflazione e meno crescita economica, cioè il contrario di quello che si prevedeva nel 2024. Intanto la crisi del Mar Rosso sta già causando problemi alla produzione industriale europea. Il 12 gennaio, Tesla ha annunciato che sospenderà la produzione delle sue autovetture elettriche in Germania per mancanza di alcuni componenti provenienti dall’Asia. La società spiega che “il notevole allungamento dei tempi di trasporto crea un divario nelle catene di approvvigionamento”. La produzione sarà sospesa tra il 29 gennaio e l’11 febbraio. I dati certi sul traffico navale sembrano preludere a una chiusura di fatto del Canale di Suez. Il Kiel Institute for the World Economy segnala che il numero dei transiti è crollato del 60 per cento, da 500.000 container al giorno a 200.000. Da quando sono cominciati gli attacchi degli Houti, dice ancora l’istituto di Kiel, il traffico marittimo mondiale è diminuito dell’1,3%. Tuttavia ci sono due postille: quel -1,3% può dipendere dagli attacchi dei terroristi, ma anche da altre cause (ad esempio, potrebbe essere sintomo di un’incipiente recessione internazionale). Inoltre, per l’Italia l’impatto rischia di essere molto maggiore, visto che la nostra quota di import e di export che transita da Suez è vicina al 40%. Ritardi e cambi di rotta potranno interessare anche il porto di Ravenna che importa dal Medio ed Estremo Oriente soprattutto prodotti metallurgici e che, pur non avendo servizi container diretti con l’estremo Oriente, ha comunque collegamenti feeder con porti maggiori situati nel Mediterraneo e a loro volta collegati con porti del Medio ed Estremo Oriente. Ad oggi non sono ancora evidenti ripercussioni sul traffico del Porto di Ravenna, anche se si registra una lieve flessione nella movimentazione della merce proveniente dai porti del Medio ed estremo Oriente per il mese di dicembre: i dati del mese, ancora provvisori, indicano un mese positivo ma con una percentuale di merce proveniente dal Medio e Estremo Oriente pari al 18%, il mese più basso del 2023, tenendo conto che in alcuni mesi dell’anno la percentuale è stata anche superiore al 30%. Rispetto ai volumi movimentati nell’intero anno, se è vero che nel 2022 il traffico attraverso il Canale di Suez ha rappresentato il 17% di quello totale del Porto (19% includendo i container), nelle stime per il 2023 il traffico attraverso il Canale di Suez è invece salito al 20% di quello totale del Porto (24% includendo i container).
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 09/02/2024
Nel 2023 il valore aggiunto ravennate è aumentato dello 0,4% rispetto al 2022 (chiuso a +3,5%), in misura inferiore (a causa dei tragici eventi alluvionali dello scorso mese di maggio) sia alla media italiana (+0,7%), sia al dato riferito all’Emilia-Romagna (+0,9%). Lo ha reso noto l’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna nella riunione del Tavolo sulle opportunità economiche e occupazionali tenutosi, presso la sala Cavalcoli dell’Ente di viale Farini, il 9 febbraio alla presenza, tra gli altri, del Presidente della Camera di commercio, Giorgio Guberti, del Prefetto di Ravenna, Castrese de Rosa, del Presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale, dei rappresentanti delle Istituzioni, dei vertici delle associazioni di categoria e di Guido Caselli, direttore del Centro Studi di Unioncamere Emilia-Romagna. E’ il fronte internazionale, però, a preoccupare di più la Camera di commercio ed il sistema delle imprese, con i significativi rischi al ribasso derivanti, in particolare, dalla crisi in Medio Oriente e dall'irrigidimento delle condizioni di finanziamento. Tra le principali preoccupazioni dell’Ente di viale Farini, nonostante la vivace dinamica dei servizi (+2,3% nel 2023 e +1,1% nel 2024), l'indebolimento del ciclo manifatturiero, che contribuisce a ridurre le prospettive di crescita del commercio internazionale e le quotazioni delle materie prime e dei prodotti energetici. In valore assoluto e al netto dell’inflazione, già nel 2022 Ravenna aveva segnato il superamento dei livelli del 2019 (con 11,2 miliardi); la tendenza alla crescita, anche se molto più rallentata, continua nel 2023 (11,3 miliardi) e dovrebbe proseguire anche quest’anno, con il raggiungimento della soglia di 11,4 miliardi. “Per ridare lavoro a chi lo ha perso e ai tanti giovani che lo cercano - ha detto il presidente della Camera di commercio, Giorgio Guberti - bisogna mettere l’impresa al centro di qualsiasi azione riformatrice, semplificando il quadro normativo e fiscale e lavorando con determinazione per combattere le inutili incrostazioni burocratiche che frenano i nostri imprenditori. Il modello di sviluppo nel quale crede la Camera di commercio è quello fatto di imprenditorialità diffusa, distretti, filiere, reti, territorio in cui le opportunità, della modernizzazione e delle nuove tecnologie, siano patrimonio di tutti. Per dare slancio alla crescita, rallentata a causa dei tragici eventi alluvionali dello scorso mese di maggio, sarebbe inoltre fondamentale rendere operativa la Zona Logistica Semplificata nella nostra regione, attraverso l’emanazione da parte del Governo dei decreti attuativi oramai non più rinviabili, e perseguire l’approfondimento dei fondali del porto di Ravenna fino a 14,5 metri, dopo che, anche grazie al forte impegno dell’Autorità Portuale, è stata annunciata la conclusione anticipata della prima tranche dei lavori. Sul tema della semplificazione, e della capacità dello pubblica amministrazione di garantirne ovunque l’applicazione – ha concluso il presidente della Camera di commercio - passa gran parte del futuro del Paese”. “Tutti gli attori istituzionali e il mondo associativo ritengono che l’operatività della Zona Logistica Semplificata possa contribuire a dare nuova linfa al settore produttivo ravennate. Per questo ho recepito gli appelli che mi sono pervenuti – sottolinea il Prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, e ho rappresentato già nelle sedi governative competenti tale esigenza. Sono convinto che questa richiesta che proviene dal territorio sarà presto accolta perché davvero può costituire un volano per la ripresa dopo i tragici eventi alluvionali di maggio. Il sistema delle imprese ravennate è forte per resistere ai contraccolpi negativi e auspico che con il giusto sostegno saprà riprendere il trend di crescita che le è consono”. “È indubbio che stiamo attraversando un momento storico estremamente delicato, la tragica alluvione che ha colpito il nostro territorio, la pandemia, le guerre e i grandi stravolgimenti globali hanno inevitabilmente influito e influiscono tuttora sulla crescita e sullo sviluppo economico e occupazionale – evidenzia Michele de Pascale, presidente della Provincia di Ravenna -, sicuramente in questo scenario il lavoro del tavolo provinciale sulle opportunità economiche e occupazionali, grazie anche al supporto tecnico di dell’Osservatorio sull’economia e sul lavoro, è prezioso, per aiutarci a governare una situazione estremamente variabile e totalmente inedita e continuare a programmare il futuro del nostro territorio. Quello che è certo è che dobbiamo continuare a lavorare per sostenere e facilitare lo sviluppo degli ambiti economici ai quali siamo da sempre vocati, rendendoli all’altezza delle sfide della contemporaneità anche per la crescita delle nuove generazioni; penso, solo per fare alcuni esempi al progetto Agnes che raccoglie la sfida della produzione di energia verde, inserendosi nel solco della nostra storica esperienza in campo energetico o alla realizzazione della Zona logistica semplificata, al momento ancora in attesa dei decreti attuativi da parte del Governo, che farebbe esprimere al meglio le potenzialità del nostro scalo portuale, mettendolo ancora in più al centro e in rete con i tanti distretti produttivi della nostra regione e non solo”. Nel 2023, considerato il rallentamento del commercio mondiale connesso alle disfunzioni delle catene internazionali di produzione, l’export ravennate è stimato in calo, al netto dell’inflazione, del -10,6%, valore confermato dai dati registrati da Istat nei primi nove mesi dell’anno (-8,5%, dopo il -5,8% a giugno scorso). Nel 2024, le cose dovrebbero migliorare con un valore esportato, al netto dell’inflazione, in forte ripresa (stimato al +2,1%). E, sotto la pressione del contenimento di domanda interna e commercio mondiale, nonché dell’inflazione ancora anomala, è calato anche il valore aggiunto prodotto dall’industria ravennate, che subisce una flessione del -2,6%; nel 2024 riuscirà appena a tornare in terreno positivo (+0,5%). Concluso il capitolo dei “superbonus”, il valore aggiunto reale delle costruzioni registra una crescita rallentata nel 2023 (+3,7%), che contribuisce allo sviluppo complessivo, ma non più con una dinamica eccezionale come quella del 2022. La tendenza positiva si invertirà decisamente nel 2024 con lo scadere delle misure di sostegno adottate, conducendo il settore in recessione (-1,9%). Nel 2023, la fase di recessione dell’attività nell’industria e un deciso rallentamento della dinamica dei consumi, insieme all’aumento delle diseguaglianze, ha ridotto decisamente il ritmo di crescita del valore aggiunto nei servizi (+2,3%). Nel 2024 la contenuta crescita dei consumi permetterà al valore aggiunto dei servizi di continuare a crescere ma più lentamente (+1,1%). Per il valore aggiunto dell’agricoltura, dopo la crescita stimata per il 2022 (+3,1%), un risultato molto in recessione si prospetta per l’anno da poco conclusosi (-7,5%), dopo l’effetto degli eventi meteo negativi che hanno colpito particolarmente la provincia di Ravenna (alluvione, grandine, ecc…), che si sono accompagnati alle difficoltà che il settore sta da tempo registrando. Nel 2024 il recupero sarà difficile e proseguirà il trend negativo con una flessione del -2,7%.   Le indicazioni che emergono dall’indagine congiunturale tra le imprese manifatturiere da 1 a 500 addetti, vanno nella stessa direzione: per il complesso dell’industria manifatturiera ravennate, nel terzo trimestre del 2023, il volume della produzione realizza un tendenziale +3,5%; ma è l’andamento in frenata degli ordini il segnale più evidente del peggioramento dell’attività e si registrano valori già in ambito negativo (-0,2% per gli ordini complessivi). Maggior deterioramento si rileva per la componente estera (-2,6%, rispetto all’analogo trimestre del 2022). Più in affanno l’artigianato manifatturiero, sia sul fronte dei volumi produttivi (-2,4%), sia per i risultati del processo di acquisizione degli ordini (-2,1%). Soffre anche il comparto delle costruzioni, con il fatturato che prosegue il trend in discesa (-2,1%) e ben lontano dal risultato medio del 2022 (oltre +5%). Per il commercio al dettaglio, le vendite risultano in moderato recupero (+2,7%), diffuso tra tutte le tipologie analizzate, tenendo conto degli effetti inflattivi in graduale rientro.   Infine, cresce la richiesta di cassa integrazione da parte delle imprese, segno di come gli eventi climatici catastrofici ed il clima di incertezza sul fronte economico abbiano avuto ripercussioni negative sui livelli di attività. Per quanto riguarda il credito, a settembre il valore complessivo dei prestiti concessi al confronto con il dato dello stesso periodo dell’anno precedente, per il secondo trimestre consecutivo, risulta in calo (-4%), con trend in peggioramento; calano i prestiti bancari alle imprese (-6,7%), in particolare nel comparto manifatturiero (-7,1% rispetto al 2022) ed in quello dei servizi (-8,7%), con pesanti conseguenze disincentivanti per gli investimenti.    
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 02/02/2024
PERFORMANCE DEL SISTEMA PORTUALE ITALIANO - 360 milioni di tonnellate movimentate al III trim 2023 (lieve calo del 3% rispetto al III del 2022); - Il Ro-Ro in crescita (+0,6%), calano container, rinfuse solide e liquide; - Ottime performance per passeggeri e crociere (+16,4% e +54,4%); - Il 37% dell’import export italiano nei primi 9 mesi del 2023 (254 miliardi di euro) è trasportato via mare; nel 2003 la quota era del 29%. DINAMICHE DEGLI SCENARI INTERNAZIONALI - Realizzato uno Speciale Mar Rosso con tutti i dati sul canale di Suez ed un confronto dei grandi canali (Suez-Panama); - Tempi di attesa in porto delle navi: Italia ancora con un gap da colmare rispetto ai competitori esteri: 4,5 giorni medi di attesa per una nave rinfusiera contro 1,5 dei Paesi Bassi; - Cina e Stati Uniti si confermano primi partner italiani rispettivamente per importazioni ed esportazioni marittime. SOSTENIBILITÀ E GREEN PORT - Il 49% del tonnellaggio attualmente in ordine nei cantieri navali è alimentato a combustibili alternativi; - Al 2030 il 23% della flotta navale complessiva in acqua sarà alimentata a carburante alternativo; - Il 40% delle navi ordinate nel 2023 andrà a GNL ed il 24% a metanolo; - L’ Italia sulla strada della decarbonizzazione dello shipping: 126 navi sulle 145 totali ordinate dagli armatori italiani ai cantieri nazionali ed esteri prevedono carburanti alternativi. Napoli, Roma, 2 febbraio 2024. Assoporti ed SRM pubblicano il nuovo numero di “Port Infographics”. Continua la sinergia tra il mondo della portualità, rappresentato da Assoporti, e quello della ricerca economica rappresentato da SRM (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo), che realizzano una pubblicazione che punta alla visione immediata dei fenomeni e delle principali statistiche sul trasporto marittimo e sulla logistica, a livello nazionale e internazionale. Attraverso l’uso di grafici e infografiche, con una nuova veste editoriale, sono messi in luce gli impatti degli eventi e degli accadimenti che stanno contribuendo a plasmare l’andamento economico e del commercio internazionale. Il Rapporto contiene in anteprima esclusiva tutti i dati ufficiali dei porti italiani al III trimestre 2023. Approfondimenti sono rivolti agli ultimi accadimenti che stanno caratterizzando il panorama geopolitico coinvolgendo anche il nostro Paese, ed alle performance portuali. È stato infine realizzato un focus sulla sostenibilità, analizzando il ruolo dei porti come hub energetici e il percorso green che stanno intraprendendo le navi. Il Presidente di Assoporti, Rodolfo Giampieri, ha commentato, “Da tempo Assoporti sta lanciando messaggi e portando avanti idee rivolte a far comprendere in modo forte quanto i nostri scali abbiano non solo un’importanza commerciale, turistica e occupazionale ma anche quanto essi possano dare al nostro Paese in termini di competitività nel Mediterraneo. L’incertezza geopolitica ed economica permane, prevalentemente legata alla durata delle guerre. L’invito forte va alle diplomazie per riuscire a trovare una soluzione e tornare il prima possibile alla normalità. La collaborazione con SRM ci permette di coniugare le conoscenze che abbiamo come Associazione dei Porti Italiani con quelle di un Centro Studi specializzato che ha la sua forza proprio nelle analisi del settore marittimo e portuale, perché per decidere qualsiasi strategia bisogna conoscere il quadro di riferimento. ” . Il Direttore Generale di SRM, Massimo Deandreis, ha dichiarato: “Il trasporto marittimo e la portualità vivono un momento geopolitico complesso connesso alla situazione che stiamo vivendo nel Canale di Suez, ma anche denso di sfide ed opportunità; si ravvisa quanto mai l’esigenza da parte degli operatori di avere informazioni e dati per interpretare e conoscere al meglio i fenomeni in atto. L’obiettivo che ci siamo proposti da tempo, insieme ad Assoporti, è proprio quello di avere un outlook periodico che possa essere un valido strumento di supporto ai protagonisti della filiera logistica e manifatturiera”. Il nuovo numero è disponibile e scaricabile al link: https://www.assoporti.it/it/associazione/comunicazione/notizie/port-infographics-2024/
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Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 26/01/2024
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Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 23/01/2024
Il Consiglio Direttivo del The International Propeller Club Port of Ravenna ha organizzato per il giorno 25 gennaio 2024 ore 19:30 un incontro conviviale per la presentazioneospite del nuovo Direttore dell’Ufficio delle Dogane di Ravenna Dott. Francesco Papoff Lo scorso 16 ottobre vi è stato l’avvicendamento al vertice dell’Ufficio delle Dogane di Ravenna con l’arrivo del nuovo dirigente Dott. Francesco Papoff. Il Dott. Francesco Papoff sarà insignito del titolo di nostro Socio Onorario. L’incontro sarà anche l’occasione per fare il punto della situazione sulle attività dell’Ufficio di Ravenna dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Interverranno: Simone Bassi – Presidente Propeller Port of Ravenna Oriano Visani – Presidente Consiglio Territoriale Spedizionieri Doganali Regione E.R. Federico Di Tommaso – Presidente ADER Emilia Romagna Alessandra Riparbelli – Presidente ADER Ravenna Francesco Papoff – Direttore Ufficio delle Dogane di Ravenna L’incontro si terrà presso il Grand Hotel Mattei, in Via Enrico Mattei n. 25 a Ravenna.
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 23/01/2024
Nel quadro del Programma di Riqualificazione Urbana della Darsena di città, un’area molto prossima al centro storico di Ravenna e per gran parte interessata da aree produttive dismesse, che costituisce una opportunità strategica per lo sviluppo economico, occupazionale e sociale del territorio comunale, il Comune di Ravenna, all’interno del progetto “Ravenna in Darsena il mare in piazza” ha candidato al programma straordinario di interventi per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie - emesso dalla Presidenza del consiglio nel 2016 - la realizzazione di un “Pontile per l'accesso all'acqua e collegamento con il mare in mobilità sostenibile”. L’Autorità Portuale di Ravenna, a cui il Comune ha chiesto la disponibilità ad assumere il ruolo di soggetto attuatore di tale intervento, ha dichiarato la propria disponibilità ad assumere tale ruolo e, partendo dal progetto preliminare originale elaborato dal Comune, ha redatto il progetto esecutivo e nel luglio scorso sono stati aggiudicati i lavori alla Società Nautilus srl, con conseguente consegna dei lavori avvenuta ad ottobre. Il progetto prevede la realizzazione di un pontile metallico con passerelle basculanti in funzione delle variazioni idi marea, che possa garantire un punto di accesso all’acqua in mobilità sostenibile, abbattendo le barriere architettoniche, finalizzato a garantire l’uso dell’acqua da parte di tutta la collettività per una sempre maggiore interazione dello spazio portuale con la città. Il nuovo pontile potrà inoltre essere l’occasione per nuove possibilità d’uso anche per una futura eventuale concessione di spazi acquei della Darsena di Città con finalità di interesse pubblico, ricreativo od imprenditoriali in genere. In particolare vi sarà un pontile galleggiante privo di barriere architettoniche, quindi utilizzabile da persone di ogni età ed abilità, compatibilmente con le condizioni di marea che in testa al canale Candiano si possono presentare nel corso dell’anno. La struttura ha come punto di accesso l’attuale rampa inclinata, posta sulla passerella lungo il canale Candiano, situata davanti all’Almagià, già realizzata dal Comune di Ravenna nel corso di un diverso appalto. L’intera opera sarà realizzata in acciaio zincato per le parti emerse, mentre nelle zone di bagna asciuga sarà previsto un trattamento aggiuntivo di protezione mediante un ciclo di verniciatura per ambiente marino. La pavimentazione, al fine di poter rendere l’opera a livello estetico omogenea e compatibile con il resto dell’attuale contesto urbano della Darsena di Città, sarà costituita di doghe in legno, resistente all’ambiente marino, tali da porsi in continuità con la passerella pedonale, denominata “Passeggiata lungo canale”, della quale si sta realizzando l’ultimo tratto. I lavori si concluderanno entro i primi giorni del mese di marzo.
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 17/01/2024
Si comunica che l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale (porto di Ravenna), con Delibera Presidenziale n.480 del 19/12/2023, ha indetto n.1 selezione di natura comparativa, per titoli ed esami, per l’assunzione della seguente figura professionale: -  n. 1 funzionario amministrativo di primo livello Rif.: 1LIV_DEM_3/2023. L'avviso di selezione, in versione integrale, ove sono riportati i requisiti di partecipazione, i termini e le modalità di presentazione delle domande, le modalità di svolgimento della selezione nonché tutte le ulteriori necessarie informazioni, sono reperibili al seguente link https://adsp-ravenna.portaleamministrazionetrasparente.it/pagina640_concorsi-attivi.html Le domande dovranno essere presentate entro e non oltre le ore 13:00 del 15/02/2024 .
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 17/01/2024
A seguito degli attacchi delle forze ribelli sciite, Houthi, di stanza nello Yemen alle navi in transito nel Canale di Suez, le compagnie di navigazione Cosco, MSC, Maersk, CMA CGM, Hapag Lloyd oltre all’israeliana ZIM, a partire da metà dicembre 2023 hanno temporaneamente sospeso il transito vicino alle coste yemenite e attraverso il Canale di Suez, da cui passa il 12% delle merci mondiali. La rotta alternativa è la circumnavigazione dell’Africa dal Capo di Buona Speranza e l’arrivo al Mediterraneo attraverso Gibilterra o la Manica, che significa percorrere oltre 2500-3500 miglia nautiche e tempi di navigazione più lunghi del 30%, ovvero circa 10 giorni in più. I porti potenzialmente più svantaggiati dovrebbero essere quelli del Mediterraneo Orientale e, in particolare, quelli dell’Adriatico, mentre ne trarranno vantaggio gli hub di Le Havre, Rotterdam, Amburgo e in generale i porti del Nord Europa. L’11 gennaio 2024 gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno colpito oltre una sessantina di obiettivi degli Houthi nello Yemen, nel tentativo di interrompere gli attacchi con missili e droni verso le navi che passano davanti alle coste yemenite per raggiungere il Canale di Suez. Secondo gli analisti di Xeneta, la piattaforma che monitora le tariffe del trasporto marittimo, questa azione non dovrebbe risolvere il problema nel breve termine, anzi sta aumentando la tensione in tutta la regione. Il 12 gennaio, infatti, gli yemeniti hanno dichiarato che non interromperanno gli attacchi e ne sono la prova i  lanci di missili contro navi in transito in quell’area, che si stanno succedendo nelle ultime ore Sempre secondo Xeneta, “le tariffe di trasporto marittimo dall’Estremo Oriente al Mediterraneo e al Nord Europa sono destinate ad aumentare del 200% da metà dicembre nei prossimi sette giorni”. Più a lungo durerà questa crisi, maggiori saranno i disagi che causerà al trasporto marittimo di merci in tutto il mondo e i costi continueranno ad aumentare. Ciò significa che le merci subiranno ritardi o non arriveranno affatto e che i prezzi aumenteranno per il consumatore finale”. Conclude Xeneta: “ci vogliono mesi e non settimane o giorni prima che questa crisi raggiunga una qualsiasi soluzione". Secondo Drewry,  società che elabora l'indicatore dell'andamento dei noli marittimi dei container, con la crisi di Suez il trasporto dei container tra Asia -Europa sulla rotta tra Shanghai e Genova (il porto con maggiori traffici verso l’Oriente, ma la medesima situazione è estesa a tutti i porti mediterranei) sta subendo i rincari più alti: la tratta Cina – Italia fa segnare un ulteriore +25%$. Nell’ultimo periodo monitorato, quello della settimana al 4 all'11 gennaio, il nolo medio per trasportare un container da 40 piedi è salito a 5.213 dollari, +25% rispetto alla settimana precedente, +78,1% rispetto a gennaio dello scorso anno, +287,8% rispetto a fine ottobre, prima che iniziassero gli attacchi Houthi. Il trasporto via mare di un container da Shanghai a Genova costa quindi di più che portarlo a Rotterdam (4.406 dollari, +23% in una settimana), New York (4.170, +8%) o Los Angeles (2.790, +2%). Oltre al fatto che girare attorno all’Africa richiede più tempo e più carburante, va considerato inoltre il rincaro dei cosiddetti Eu Ets, (European Union Emissions Trading System), Il Sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra, che sono una specie di tassa sulle emissioni di CO2. Tutto questo si scarica sui prezzi dei prodotti pagati dai consumatori, il rischio è che l’inflazione aumenti ulteriormente, e che i tagli dei tassi da parte delle banche centrali vengano rinviati. L’esito sarebbero più inflazione e meno crescita economica, cioè il contrario di quello che si prevedeva nel 2024. Intanto la crisi del Mar Rosso sta già causando problemi alla produzione industriale europea. Il 12 gennaio, Tesla ha annunciato che sospenderà la produzione delle sue autovetture elettriche in Germania per mancanza di alcuni componenti provenienti dall’Asia. La società spiega che “il notevole allungamento dei tempi di trasporto crea un divario nelle catene di approvvigionamento”. La produzione sarà sospesa tra il 29 gennaio e l’11 febbraio. I dati certi sul traffico navale sembrano preludere a una chiusura di fatto del Canale di Suez. Il Kiel Institute for the World Economy segnala che il numero dei transiti è crollato del 60 per cento, da 500.000 container al giorno a 200.000. Da quando sono cominciati gli attacchi degli Houti, dice ancora l’istituto di Kiel, il traffico marittimo mondiale è diminuito dell’1,3%. Tuttavia ci sono due postille: quel -1,3% può dipendere dagli attacchi dei terroristi, ma anche da altre cause (ad esempio, potrebbe essere sintomo di un’incipiente recessione internazionale). Inoltre, per l’Italia l’impatto rischia di essere molto maggiore, visto che la nostra quota di import e di export che transita da Suez è vicina al 40%. Ritardi e cambi di rotta potranno interessare anche il porto di Ravenna che importa dal Medio ed Estremo Oriente soprattutto prodotti metallurgici e che, pur non avendo servizi container diretti con l’estremo Oriente, ha comunque collegamenti feeder con porti maggiori situati nel Mediterraneo e a loro volta collegati con porti del Medio ed Estremo Oriente. Ad oggi non sono ancora evidenti ripercussioni sul traffico del Porto di Ravenna, anche se si registra una lieve flessione nella movimentazione della merce proveniente dai porti del Medio ed estremo Oriente per il mese di dicembre: i dati del mese, ancora provvisori, indicano un mese positivo ma con una percentuale di merce proveniente dal Medio e Estremo Oriente pari al 18%, il mese più basso del 2023, tenendo conto che in alcuni mesi dell’anno la percentuale è stata anche superiore al 30%. Rispetto ai volumi movimentati nell’intero anno, se è vero che nel 2022 il traffico attraverso il Canale di Suez ha rappresentato il 17% di quello totale del Porto (19% includendo i container), nelle stime per il 2023 il traffico attraverso il Canale di Suez è invece salito al 20% di quello totale del Porto (24% includendo i container).

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