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Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
14/11/2024
Il settore portuale ha un ruolo cruciale nell’economia nazionale. Se il sistema marittimo nel suo complesso vale il 3,7% del Pil, le sole attività di trasporto marittimo e di cantieristica dei porti pesano l'1,2%. Con 58 scali principali gestiti da 16 Autorità di Sistema Portuale, passa dai porti italiani il 40% degli scambi import-export del paese. Ma tra il 1980 e il 2020, nonostante un aumento del 21% del traffico marittimo, il numero di lavoratori è calato del 28% per effetto dell'automazione e della razionalizzazione delle attività, con una leggera ripresa nel 2022. Oggi si contano circa 16.500 addetti nel sistema portuale in senso stretto (escludendo gli occupati dei settori marittimo, logistico e dei servizi esternalizzati), con una presenza femminile limitata al 6,3% nell’ambito operativo.
È la fotografia di un comparto in profonda trasformazione quella che emerge dal nuovo rapporto "Il futuro del settore portuale italiano: le professioni verso cui navigare”, realizzato da Randstad Research, il centro studi di Randstad sul lavoro del futuro, che sarà presentato oggi all’Autorità Portuale di Ravenna. Un settore che - evidenzia l’indagine - per effetto delle sfide tecnologiche, logistiche e della sostenibilità vede evolvere mansioni e competenze richieste ai lavoratori. Mentre si affacciano professioni del tutto nuove che lavoreranno nei porti del futuro, sempre più digitalizzati, sostenibili e integrati.
“I porti sono una risorsa strategica per il nostro paese, in virtù del volume di merci movimentate, della capacità di attrarre investimenti e di stimolare lo sviluppo di infrastrutture regionali, ma affrontano alcune sfide strutturali e organizzative - afferma Emilio Colombo, Coordinatore del Comitato scientifico di Randstad Research -. Come quella tecnologica, che vede nascere terminal quasi completamente automatizzati, operanti h24. E poi quella della sostenibilità, che impone uno sforzo straordinario per raggiungere la neutralità carbonica. E ancora quella logistica, che richiede porti integrati in modalità multimodale con il sistema di trasporto regionale e internazionale”. “Queste sfide - prosegue Colombo - stanno profondamente trasformando il mercato del lavoro portuale che è chiamato a un cambiamento sia nelle tipologie di lavoro che nelle competenze richieste, favorendo una maggiore crescita dell’occupazione femminile. Oggi sono richieste skill sempre più avanzate in ambito organizzativo e digitale ai profili esistenti, ma emergono anche professioni del tutto nuove che saranno cruciali nei porti di domani”.
Il sistema porti. Nel 2023 le merci maggiormente trasportate attraverso il sistema portuale italiano sono le “rinfuse liquide” (merci liquide non condizionate, 35,2%), seguite dai Roll-on/Roll-of (che salgono e scendono dalla nave attraverso una rampa di carico, 25,6%) e i contenitori (24,3%). Nel 2022 in Italia sono state movimentate 194 milioni di tonnellate di merci all’interno del territorio nazionale. Il primo porto per volume è Genova con il 10,11%, seguito da Livorno (9,10%) e tra i primi dieci, 5 sono nel Sud Italia (tra il 4,78% di Gioia Tauro e il 5,87% di Napoli). Nel commercio internazionale, invece, le merci sono 297 milioni di tonnellate e i due principali porti sono Trieste (19,54% delle merci movimentate) e Genova (10,31%), legati a importanti rotte commerciali con l’Europa
Professioni e competenze. Nelle aree di attività dei porti, le professioni richieste sono per metà tecnici e metà operai specializzati. Tra le professioni in rapida crescita, ci sono ingegneri industriali e gestionali, tecnici dell'organizzazione del traffico portuale, spedizionieri e tecnici dell'organizzazione commerciale, addetti alla gestione dei magazzini, conduttori di mezzi pesanti e camion, facchini e addetti allo spostamento merci, con impatti significativi sulla composizione delle loro competenze.
Per alcune di queste, l’aumento del fabbisogno è legato a nuove attività e tecnologie della green economy, che a volte cambia le skill richieste. In altri casi, invece, le attuali professioni svolgono nuove mansioni. Ad esempio, gli ingegneri industriali e gestionali devono anche sviluppare strategie normative per i prodotti, revisionare la letteratura di ricerca, sviluppare modelli computerizzati dei processi chimici, esaminare i piani di costruzione per verificare la conformità con il codice antincendio, analizzare dati biochimici o biofisici, scrivere rapporti. I facchini e addetti allo spostamento merci devono controllare il trasporto, le scorte o altri materiali per eventuali danni, effettuare l'inventario delle merci, delle scorte o di altri materiali utilizzati in loco.
Le 10 professioni del futuro. Randstad Research ha individuato 10 gruppi di professionisti chiave per il futuro dei porti italiani, nell’evoluzione che li vedrà sempre più digitalizzati, sostenibili e integrati nei sistemi logistici globali, con un’attenzione particolare alla sicurezza e all'efficienza operativa. Eccoli di seguito:
Operatori specializzati nell’automazione e digitalizzazione. In terminal semi-automatici, saranno richiesti operatori capaci di gestire processi automatizzati per stoccaggio e movimentazione merci, ma anche specialisti in IoT per gestire i sistemi che monitorano e ottimizzano le attività logistiche. Questi professionisti devono combinare competenze tecniche e operative, con conoscenza sia dei processi portuali che delle infrastrutture digitali.
Esperti di sicurezza e automazione. Con l’aumento delle macchine automatizzate e dei sistemi di controllo remoto, saranno cruciali figure specializzate nella sicurezza del lavoro e nell’automazione dei mezzi. L’automazione promette di ridurre i rischi operativi, ma richiede supervisione per garantire il rispetto dei protocolli di sicurezza.
Professionisti della logistica e del reshoring. Con il reshoring, aumenterà la domanda di operatori logistici specializzati nel gestire traffici Ro-Ro e container, con competenze in pianificazione logistica e una comprensione approfondita dei sistemi di trasporto multimodale.
Operatori e tecnici portuali versatili. I lavoratori portuali del futuro dovranno essere polivalenti e capaci di adattarsi a più mansioni, dall’uso di gru automatizzate alla gestione logistica dei terminal. L’integrazione di tecnologie digitali nelle operazioni giornaliere richiederà operatori capaci di utilizzare strumenti come palmari e piattaforme di gestione.
Specialisti in sostenibilità e economia circolare. Il focus crescente sulla sostenibilità richiederà esperti ambientali in grado di gestire le infrastrutture verdi dei porti e promuovere la riduzione delle emissioni e l’efficienza energetica. Le nuove professioni includeranno figure specializzate in elettrificazione delle banchine, monitoraggio ambientale e gestione dei rifiuti.
Formatori e specialisti in sicurezza. La formazione nel settore portuale è cruciale per adattarsi alle nuove tecnologie. Ci sarà una forte domanda di formatori specializzati su nuovi strumenti e tecnologie, come gru automatizzate, droni e piattaforme digitali. La sicurezza sarà un tema chiave, con la necessità di esperti di sicurezza sul lavoro che garantiscano il rispetto delle normative e migliorino le procedure operative.
Tecnici di manutenzione avanzata. Con l’introduzione di macchine automatizzate e sistemi tecnologici complessi, ci sarà una forte domanda di tecnici specializzati nella manutenzione predittiva, in grado di utilizzare sensori IoT per prevenire guasti e ottimizzare le performance delle attrezzature portuali.
Specialisti in marketing portuale. Le autorità portuali richiederanno figure esperte in comunicazione e marketing internazionale, in grado di promuovere i porti come hub strategici a livello internazionale per le grandi compagnie marittime e per gestire le relazioni con i clienti globali.
Specialisti nell’intermodalità. Saranno necessarie figure esperte in integrazione ferroviaria e logistica multimodale, che possano gestire e ottimizzare la movimentazione delle merci su più mezzi di trasporto (treno, gomma, nave).
Operatori di droni e tecnologie remote. L’uso crescente di droni per la sorveglianza
e ispezione delle aree portuali e delle infrastrutture richiederà nuovi professionisti, garantendo sicurezza e efficienza. Saranno richieste conoscenze informatiche e digitali, oltre che skill specifiche sull’utilizzo di gru automatizzate, droni e veicoli autonomi, conoscenze delle normative ambientali, polivalenza operativa.
I nuovi profili per ambito. Ma i possibili lavori che nasceranno dall’evoluzione dei porti sono molti di più. Analizzando nello specifico ogni ambito dell’attività portuale, Randstad Research ha individuato 31 nuove professioni specialistiche che potrebbero sorgere nel prossimo futuro. Nella gestione delle risorse energetiche e sostenibilità ambientale, ad esempio, quelle di addetto al monitoraggio delle sostanze tossiche o non biodegradabili, addetto al monitoraggio di impianto di produzione di biocarburanti, addetto al recupero delle batterie esauste per lo stoccaggio di energia, gestore di hub di produzione dell'idrogeno, green transition manager, energy auditor/addetto alla diagnosi energetica, esperto di efficienza energetica ed energie rinnovabili, ingegnere specializzato in produzione di idrogeno da elettrolisi, progettista di piattaforme portuali per il rifornimento a metano liquido oppure tecnico dell’elettrificazione dei sistemi portuali.
Nell’ambito dell’innovazione tecnologica e automazione, profili di addetto alla telegestione dei macchinari, esperto di AI per il monitoraggio delle emissioni di gas serra via drone, addetto alla protezione dei dati, cyber calamity forecaster, ingegnere dei dati, esperto di telediagnostica, data scientist per la logistica portuale, specialista della trasformazione digitale. Nella progettazione e innovazione di infrastrutture e mezzi saranno impiegati designer di natanti sostenibili, progettista doganale di sistemi sisam, designer Zeb (zero emission buildings), produttore di tecnologie assistenziali indossabili, commercial and industrial designers.
Nella pianificazione e gestione della logistica e dei trasporti si affermeranno demand planner, pianificatore dei trasporti, pianificatore dell'organizzazione logistica, ingegnere del traffico e dei trasporti, fleet manager. Nella formazione e transizione industriale, formatore esperto in digital reskilling, esperto di riconversione industriale ed export coach. Nel monitoraggio e valutazione ambientale e industriale, addetto al rating per la valutazione dell'impatto aziendale sui mari, addetto alla diagnosi delle risorse non energetiche, energy auditor/addetto alla diagnosi energetica, ingegnere ambientale portuale, manager della sostenibilità portuale.
Il rapporto completo "Il futuro del settore portuale italiano: le professioni verso cui navigare” è scaricabile al link https://research.randstad.it/rapporti/il-futuro-del-settore-portuale-italiano.pdf
A proposito di Randstad Research
Randstad Research (RR) è un centro di ricerca del gruppo Randstad, nato all’inizio del 2019. L’Istituto sorge da una serie di constatazioni rivolte all’attuale mondo del lavoro. Si tratta di una realtà indipendente con un Comitato scientifico composto da studiosi ed esperti di lavoro e formazione. Randstad Research divulga le proprie ricerche con cadenza annuale, trimestrale e mensile, attraverso paper, note e contributi occasionali di ricerca. Gli aspetti oggetto di indagine sono suddivisi in un’area core, rappresentata dall’analisi delle professioni richieste per il futuro, più alcune aree satellite, composte da focus settoriali, partnership e dalla valorizzazione di ricerche e notizie di terzi a cui si desidera fornire visibilità.
Ufficio stampa Randstad Italia: d'I Comunicazione
Silvia Morelli, email sm@dicomunicazione.it, mobile 338 3052255
Piero Orlando, email po@dicomunicazione.it, mobile 335 1753472
Matteo Menghini, email mm@dicomunicazionne.it, 388 611 4255
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
13/11/2024
“Si tratta di un altro passo importante nel percorso verso l’operatività e la protezione di un’infrastruttura decisiva per la diversificazione delle fonti energetiche – afferma il presidente Bozzi – un tema su cui Ravenna gioca un ruolo di rilievo nella strategia energetica nazionale e nella transizione in atto”.
L’Associazione continuerà a seguire con attenzione tutte le fasi del progetto, che si intersecastrettamente con l’attività del Porto di Ravenna, già interessato da importanti lavori di riqualificazione, in modo da armonizzare al meglio le esigenze e le necessità delle tante imprese e professionalità operanti nello scalo.
https://www.confindustriaromagna.it/
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13/11/2024
Clicca sulla notizia per vedere le foto dell'evento tenutosi presso la sede dell'Autorità Portuale di Ravenna
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
12/11/2024
Guarda il servizio del Telegiornale RAI dell'Emilia Romagna
https://www.rainews.it/tgr/emiliaromagna/video/2024/11/ravenna-presto-al-via-i-lavori-per-la-diga-di-protezione-del-rigassificatore-351aa862-b979-4956-bd2a-073c5282f9fb.html?nxte
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
12/11/2024
Conclusa la gara espletata dall’Autorità Portuale di Ravenna con l’aggiudicazione dell’appalto al raggruppamento temporaneo di imprese con R.C.M. Costruzioni S.R.L. capogruppo/mandataria e Acciona Construccion S.A. come mandante, è stato firmato questa mattina il contratto per la realizzazione della diga frangiflutti, cosiddetta “Breakwater”, nell’ambito del progetto di SNAM FSRU (Floating Storage and Regasification Unit) Italia S.r.l. relativo alla costruzione di un rigassificatore al largo della costa ravennate.
L’opera, progettata da SNAM FSRU Italia S.r.l., consiste nella realizzazione di una nuova diga foranea a parete verticale che avrà la funzione di proteggere dal moto ondoso il rigassificatore che sorge al largo della costa di Ravenna, anche nelle condizioni meteo-marine più avverse.
Il costo dell’opera, sostenuta da Cassa Depositi e Prestiti, è di circa 200 milioni di euro ed i lavori avranno una durata complessiva stimata di poco più di due anni. E’ prevista la possibilità di una accelerazione dei lavori, con conseguente riduzione delle tempistiche stimate.
L’intervento rientra nell’ambito delle iniziative legate alla realizzazione di nuove capacità di rigassificazione nel nostro Paese, con l’obiettivo di diversificare le fonti di approvvigionamento di gas ai fini della sicurezza energetica nazionale.
Alla firma del contratto, sottoscritto dal Presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, Daniele Rossi e da Elio Rainone. Amministratore Unico di R.C.M. Costruzioni, società capogruppo del raggruppamento temporaneo di imprese, di cui fa parte anche la spagnola Acciona Construccion, che si è aggiudicato l’appalto, era presente il Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Senatore Matteo Salvini.
“La diga è una opera necessaria – ha affermato il Presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, Daniele Rossi - e sono certo che la professionalità delle aziende che la realizzeranno, tra l’altro R.C.M ha maturato in questi anni una notevole esperienza del Porto di Ravenna, con l’aiuto dell’ingegneria di SNAM e l’impegno e la dedizione totale dei tecnici dell’Autorità Portuale, consentirà di realizzarla entro i tempi previsti. Questa opera fa parte di un percorso di evoluzione che tutti i porti dovranno affrontare per diventare anche hub energetici e digitali, non essendo più da tempo solo luoghi di movimentazione delle merci. Il porto di Ravenna ha già intrapreso questo percorso forte della sua tradizione nel settore dell’energia e i tanti progetti in corso di realizzazione in questo ambito saranno in grado di garantire una transizione controllata, efficace e ragionevole, verso forme di energia più green e sostenibili”.
“Confermiamo, con questo nuovo intervento, la nostra presenza sul territorio ravennate, dove R.C.M. Costruzioni è attiva dal 2020 nei lavori del Ravenna Port Hub e nell'ammodernamento delle banchine del porto canale. La costruzione di una diga offshore rappresenta un ulteriore motivo di orgoglio per noi, consolidando la nostra esperienza nelle opere infrastrutturali marittime," - ha dichiarato Elio Rainone, che ha firmato quest’oggi il contratto, a nome anche dei fratelli Eugenio e Valeria Rainone, con cui guida la R.C.M. Costruzioni. "Siamo consapevoli delle sfide che un’opera di questa portata comporta e siamo pronti ad affrontarle, rispettando le tempistiche previste, per contribuire a un progetto significativo per il nostro paese in ambito energetico."
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09/11/2024
Una delegazione della Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, composta dal Presidente Jacopo Morrone e da numerosi commissari, nella mattinata di venerdì 8 novembre ha visitato il cantiere del rigassificatore che si trova a pochi chilometri al largo della costa di Ravenna.
L’impianto, realizzato da SNAM FSRU Italia S.r.l.,sarà in funzione entro i primi mesi del 2025 e prevede anche una diga frangiflutti per la costruzione della quale sarà firmato il contratto nei prossimi giorni in Autorità Portuale
L’entrata in funzione del rigassificatore al largo di Ravenna, rientra nell’ambito delle iniziative legate allo sviluppo di nuove capacità di rigassificazione nel nostro Paese, con l’obiettivo di diversificare le fonti di approvvigionamento di gas ai fini della sicurezza energetica nazionale.
Alla visita, che è stata coordinata dalla Direzione Marittima dell’Emilia Romagna che ha accompagnato la Commissione a bordo della MV Cp 285, hanno partecipato anche il Comandante Antonio Blancodella Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Ravenna, Gabriele Lanza, Direttore del progetto per SNAM e Fabio Maletti, Segretario Generale dell’Autorità Portuale di Ravenna (nella foto insieme alla Commissione)
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08/11/2024
Il 5 novembre, nell’ambito di Ecomondo, evento annuale leader nei settori della green and circular economy, si è tenuto il primo incontro di co-progettazione del Forum Strategico Regionale per la Blue Economy (BLU-ER).
Il tema dell’evento era "Manifattura Marina" declinato più specificatamente in: energie rinnovabili dal mare (eolico offshore, energia da onde e maree); cantieristica sostenibile e robotica marina (mezzi, sistemi e infrastrutture portuali e offshore - estrattive, energetiche, civili, ittiche-, robotica marina di monitoraggio e sicurezza, mezzi di superficie e sottomarini, sistemi duali per la sicurezza); risorse abiotiche marine (tecnologia per conversione oil&gas, estrazione mineraria) e conversione/uso diverso e multiplo delle piattaforme onshore non più operative.
Durante l'incontro si è svolto un importante momento di co-progettazione e co-design in occasione del quale l’Autorità Portuale di Ravenna ha illustrato i numerosi progetti nell’ambito green che sta realizzando o avvierà nei prossimi mesi, finanziati sia dai fondi UE che da PNRR.
Nella foto Margit Kuuse ed Emma Corsaro dell'Autorità Portuale di Ravenna che sono intervenute all'incontro
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07/11/2024
È stato pubblicato il bando di iscrizione per il Master in Diritto Penale dell’Impresa e dell’Economia intitolato a “Filippo Sgubbi” - corso avanzato - II livello.
Il Master dell’Università di Bologna, organizzato nel Campus di Ravenna, in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Ravenna e con Confindustria Romagna, arrivato alla sua decima edizione.
Per informazioni:
info@masterpenaleimpresa.it
cell. 342 6254733
https://www.masterpenaleimpresa.it/
Per vedere il Bando di ammissione e la Scheda del Master
https://www.unibo.it/it/studiare/dottorati-master-specializzazioni-e-altra-formazione/master/2024-2025/allegati/bando-del-master-in-diritto-penale-dell2019impresa-e-dell2019econom
ia-201cfilippo-sgubbi201d-2013-corso-avanzato
Scadenza iscrizioni: 13/1/2025
SOSTEGNI, FACILITAZIONI ECONOMICHE E VANTAGGI PER LA PARTECIPAZIONE AL MASTER
Contributo da parte dei Fondi interprofessionali
Ecco i principali fondi interprofessionali che potrebbero finanziare la partecipazione a master universitari post lauream:
Fondimpresa: Garantisce tempi rapidi di finanziamento dei percorsi di formazione.
Formazienda: Offre procedure semplificate e l’anticipo delle spese fino al 90% del finanziamento approvato.
Fonarcom: Consente alle aziende di richiedere finanziamenti per i piani formativi in tempi rapidi.
Fonditalia: Le imprese possono finanziare percorsi di formazione di qualsiasi tipo, inclusa quella obbligatoria.
Fondoprofessioni: Offre soluzioni flessibili per soddisfare le esigenze di studi, aziende e dei dipendenti.
Fondirigenti: Consente di disporre di risorse finanziarie volte a supportare la formazione manageriale.
Ad esempio, Fondoprofessioni può offrire un contributo allo Studio o all’Azienda pari all’80% del costo sostenuto per la quota di partecipazione.
Deduzioni e detrazioni fiscali per studenti, professionisti e aziende
Oltre alla completa deducibilità dei costi per le spese di formazione su materie attinenti la mansione svolta dal personale dipendente per le imprese, è prevista la deducibilità/detraibilità per le spese di formazione di professionisti e studenti ed il rimborso parziale dei costi di partecipazione al Master
A titolo esemplificativo:
- bando annuale della Cassa Forense per la per l’assegnazione di contributi per la frequenza di corsi di alta formazione professionale;
- bandi regionali per la partecipazione a corsi fuori regione;
- avvisi pubblici rivolti a libere/i professioniste/i per il finanziamento di voucher formativi individuali.
Utilizzo gratuito delle banche dati dell’Università di Bologna per il periodo di durata del Master
L’iscrizione al Master consente l’accesso ai servizi ed alla banca dati della Biblioteca Giuridica universitaria “Antonio Cicu”, una delle più ricche d’Europa.
Crediti formativi per avvocati e dottori commercialisti
Conseguimento di 20 crediti formativi per gli avvocati e i praticanti. Per i dottori commercialisti, verificare presso l’Ordine di appartenenza.
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
07/11/2024
Il Porto di Ravenna nel periodo gennaio-settembre 2024 ha movimentato complessivamente 18.859.968 tonnellate, in calo del 4,2% (825 mila tonnellate in meno) rispetto allo stesso periodo del 2023.
Gli sbarchi sono stati pari a 16.323.831 tonnellate e gli imbarchi pari a 2.536.137 tonnellate (rispettivamente, -4,9% e +0,5% rispetto ai primi 9 mesi del 2023).
Il numero di toccate delle navi è stato pari a 1.911, 15 in più (+0,8%) rispetto al 2023.
Il mese di settembre 2024 ha registrato una movimentazione complessiva di 1.959.798 tonnellate, in diminuzione del 3,7% (quasi 75 mila tonnellate in meno) rispetto allo stesso mese del 2023.
Analizzando le merci per condizionamento, nel periodo gennaio-settembre 2024 si evince che le merci secche (rinfuse solide, merci varie e unitizzate) - con una movimentazione pari a 15.274.148 tonnellate - sono diminuite del 5,9% (951 mila tonnellate in meno) rispetto allo stesso periodo del 2023. Nell’ambito delle stesse, le merci unitizzate in container, con 1.702.192 tonnellate, sono in calo del 5,6%; in calo anche le merci su rotabili (-5,3%) con 1.323.844 tonnellate, mentre i prodotti liquidi, con una movimentazione di 3.585.820 tonnellate, sono aumentati del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Il comparto agroalimentare (derrate alimentari e prodotti agricoli), con 3.579.897 tonnellate di merce, ha registrato nei primi 9 mesi del 2024 un calo pari al 9,5% (quasi 376 mila tonnellate in meno) rispetto allo stesso periodo del 2023.
Analizzando l’andamento delle singole merceologie, la movimentazione dei cereali risulta ancora in calo e pari a 995.705 tonnellate (-25,6% e 342 mila tonnellate in meno), mentre la movimentazione delle farine, pari a 887.433 tonnellate, è cresciuta del 23,9%, ovvero 171 mila tonnellate in più.
Ancora negativi gli sbarchi dei semi oleosi, con 834.785 tonnellate, in diminuzione del 10,9% (102 tonnellate in meno), e la movimentazione degli oli animali e vegetali, che con 476.527 tonnellate, sono in calo del 4,8% (24 mila tonnellate in meno).
Nei 9 mesi del 2024 i materiali da costruzione hanno registrato una movimentazione complessiva di 3.217.074 tonnellate, in diminuzione del 3,4% rispetto al 2023 (111 mila tonnellate in meno); in calo, in particolare, le materie prime per la produzione di ceramiche del distretto di Sassuolo, con 2.886.686 tonnellate (-3,9%, e quasi 119 mila tonnellate in meno).
Per quanto riguarda i prodotti metallurgici, sono state movimentate 4.553.068 tonnellate in diminuzione del 9,4% rispetto allo stesso periodo del 2023 (473 mila tonnellate in meno).
Buono il risultato dei prodotti petroliferi con 2.170.351 tonnellate, quasi 232 mila tonnellate in più rispetto allo stesso periodo del 2023 (+12,0%) e dei concimi con 1.272.004 tonnellate (+2,3% rispetto al 2023), mentre risultano in linea con lo scorso anno i prodotti chimici pari a 806.816 tonnellate (di cui 743.310 tonnellate di chimici liquidi).
Nel periodo gennaio-settembre del 2024 i contenitori, con 153.021 TEUs, sono diminuiti del 7,3% rispetto al 2023 (12.049 TEUs in meno). In termini di tonnellate, la merce trasportata nel periodo, pari a 1.702.192 tonnellate, è calata del 5,6%.
Il numero di toccate delle navi portacontainer, pari a 341, in linea con 2023.
Positivo il risultato complessivo dei 9 mesi del 2024 per trailer/rotabili e automotive, in aumento del 4,2% per numero di pezzi movimentati (71.440 pezzi, 2.892 in più rispetto al 2023), ma in diminuzione del 5,3% in termini di merce movimentata (1.323.844 tonnellate).
In particolare, per i trailer e altri veicoli, movimentati sulla linea Ravenna-Brindisi-Catania, nel periodo gennaio-settembre del 2024, i pezzi movimentati, pari a 56.737, sono calati dell’8,4% rispetto al 2023 (5.212 pezzi in meno).
Per il traffico di automotive prosegue invece l’ottimo risultato con 14.703 pezzi, 8.104 pezzi in più rispetto allo stesso periodo del 2023, sempre grazie al traffico di vetture Bmw dirette verso i mercati dell’Asia Orientale.
Nei primi 9 mesi del 2024 si sono registrati al Terminal Crociere di Ravenna 67 scali di navi da crociera (contro i 76 scali dello stesso periodo del 2023), per un totale di 241.396 passeggeri (-11,8%), di cui 203.155 in “home port”.
Nel comprensorio portuale di Ravenna il traffico ferroviario nel periodo gennaio-settembre del 2024 ha registrato 5.818 treni, 500 treni in più (+9,4%) rispetto allo stesso periodo del 2023.
Sono state trasportate via treno 2.665.545 tonnellate di merce, in aumento del 4,9% rispetto al 2023, mentre il numero di carri, pari a 53.679, è cresciuto del 9,1% rispetto ai primi 9 mesi del 2023.
L’incidenza del traffico ferroviario sul traffico marittimo nei 9 mesi risulta il 14,1%.
Quasi tutte in crescita le merceologie: le derrate alimentari liquide (+24 tonnellate; +0,2%), i cereali e sfarinati (+15.626 tonnellate; +4,7% sul 2023), i metallurgici (+75.190 tonnellate; +4,8% sul 2023) e i fertilizzanti (+4.458 tonnellate; +46,7% sul 2023).
Gli unici segni negativi sono quelli relativi ai chimici liquidi (-3.985 tonnellate; -1,4% sul 2023) e agli inerti (-12.739 tonnellate; -6,3% sul 2023),
Buono il risultato delle merci in container (+20.527 tonnellate; +15,5% sul 2023) e dei TEUs, +44,5% (ovvero 5.465 TEUs in più) rispetto allo stesso periodo del 2023; spiccano in particolare i risultati positivi dei collegamenti intermodali con l’interporto di Rivalta Scrivia e con Melzo.
Positivo anche per il traffico ferroviario che trasferisce dalla Germania al porto ravennate le autovetture fabbricate dal gruppo Bmw: nei 9 mesi 2024 sono stati movimentati ben 12.993 pezzi (11.835 pezzi in più rispetto allo stesso periodo del 2023).
Dai primi dati rilevati sul PCS, per il mese di ottobre 2024, si stima una movimentazione complessiva pari a quasi 2,4 milioni di tonnellate, in significativo aumento (+21,5%) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. In recupero, anche se ancora negativa, la stima dei primi 10 mesi del 2024 che dovrebbero chiudersi, in sintesi, con una movimentazione complessiva di poco oltre 21,2 milioni di tonnellate, in calo di circa l’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Nel mese di ottobre: quasi tutte le merceologie mostrano segnali di ripresa e dati più che positivi: i materiali da costruzione dovrebbero segnare una crescita di oltre 220 mila tonnellate (+130,8%), gli agroalimentari liquidi dovrebbero aumentare del 20,7%, mentre gli agroalimentari solidi del 59,6%. Per i chimici liquidi si stima un incremento del 43,3% e per i concimi del 5,6%.
Dovrebbero avere un risultato negativo i prodotti petroliferi in diminuzione di 52 mila tonnellate (-18,0%) e i metallurgici (-7,6%) in calo di quasi 43 mila tonnellate.
Molto positivo, nel mese di ottobre, anche i dati relativi alla merce su trailer (+22,8%) e al relativo numero di trailer e altri veicoli (+13,8%), mentre ancora in calo la merce in container (-7,7%) e i TEUs
(-15,4%).
Nei 10 mesi sono in crescita i combustibili minerali solidi (+21,5%), i petroliferi (+8,1%), i materiali da costruzione (+3,2%), i concimi (+2,6%) e i prodotti chimici sia liquidi (+1,4%) che solidi (+1,0%).
In calo, invece, dell’8,1% gli agroalimentari liquidi e del 2,8% gli agroalimentari solidi. In diminuzione anche i metallurgici (-9,2%).
Negativa la stima nel periodo gennaio-ottobre 2024 per i container, con quasi 168 mila TEUs (quasi 15 mila TEUs in meno; -8,1% rispetto al 2023) e per la merce in container, in diminuzione del 5,8% rispetto al 2023.
Segno meno anche per il numero dei trailer e altri veicoli che, per i primi 10 mesi del 2024 si stimano pari a 64.063 pezzi (-6,3%). La relativa merce dovrebbe essere in diminuzione del 2,7% rispetto a quella movimentata nello stesso periodo del 2023.
Le crociere nel periodo gennaio-ottobre 2024 dovrebbero avere portato oltre 271 mila passeggeri (in calo di circa il 18% rispetto al 2023), di cui quasi 222 mila in homeport. Nel solo mese di ottobre i passeggeri sono stati oltre 30 mila di cui quasi 20 mila in homeport.
A cura del Servizio Analisi e Statistica (Direzione Operativa)
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
06/11/2024
Siamo felici di annunciarti che è ora disponibile l'Area Replay con tutte le sessioni della prima edizione dell'Adria Shipping Summit!
Potrai rivedere ogni intervento e accedere ai materiali dell’evento.
Nella sezione dedicata troverai anche:
Le slide utilizzate dai relatori durante le sessioni
La fotogallery dell'evento
La rassegna stampa completa
Le videointerviste dei convegni
Per ottenere la password di accesso ti invitiamo a registrarti per accedere all'Area Replay.
Clicca sul seguente link per registrarti:
https://www.adriashippingsummit.it/accesso-area-replay/?utm_source=Contatti&utm_campaign=4c0f5ecd40-Atti_COPY_01&utm_medium=email&utm_term=0_b77f3b2ec4-4c0f5ecd40-63651105
o visita il sito https://www.adriashippingsummit.it/
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
14/11/2024
Il settore portuale ha un ruolo cruciale nell’economia nazionale. Se il sistema marittimo nel suo complesso vale il 3,7% del Pil, le sole attività di trasporto marittimo e di cantieristica dei porti pesano l'1,2%. Con 58 scali principali gestiti da 16 Autorità di Sistema Portuale, passa dai porti italiani il 40% degli scambi import-export del paese. Ma tra il 1980 e il 2020, nonostante un aumento del 21% del traffico marittimo, il numero di lavoratori è calato del 28% per effetto dell'automazione e della razionalizzazione delle attività, con una leggera ripresa nel 2022. Oggi si contano circa 16.500 addetti nel sistema portuale in senso stretto (escludendo gli occupati dei settori marittimo, logistico e dei servizi esternalizzati), con una presenza femminile limitata al 6,3% nell’ambito operativo.
È la fotografia di un comparto in profonda trasformazione quella che emerge dal nuovo rapporto "Il futuro del settore portuale italiano: le professioni verso cui navigare”, realizzato da Randstad Research, il centro studi di Randstad sul lavoro del futuro, che sarà presentato oggi all’Autorità Portuale di Ravenna. Un settore che - evidenzia l’indagine - per effetto delle sfide tecnologiche, logistiche e della sostenibilità vede evolvere mansioni e competenze richieste ai lavoratori. Mentre si affacciano professioni del tutto nuove che lavoreranno nei porti del futuro, sempre più digitalizzati, sostenibili e integrati.
“I porti sono una risorsa strategica per il nostro paese, in virtù del volume di merci movimentate, della capacità di attrarre investimenti e di stimolare lo sviluppo di infrastrutture regionali, ma affrontano alcune sfide strutturali e organizzative - afferma Emilio Colombo, Coordinatore del Comitato scientifico di Randstad Research -. Come quella tecnologica, che vede nascere terminal quasi completamente automatizzati, operanti h24. E poi quella della sostenibilità, che impone uno sforzo straordinario per raggiungere la neutralità carbonica. E ancora quella logistica, che richiede porti integrati in modalità multimodale con il sistema di trasporto regionale e internazionale”. “Queste sfide - prosegue Colombo - stanno profondamente trasformando il mercato del lavoro portuale che è chiamato a un cambiamento sia nelle tipologie di lavoro che nelle competenze richieste, favorendo una maggiore crescita dell’occupazione femminile. Oggi sono richieste skill sempre più avanzate in ambito organizzativo e digitale ai profili esistenti, ma emergono anche professioni del tutto nuove che saranno cruciali nei porti di domani”.
Il sistema porti. Nel 2023 le merci maggiormente trasportate attraverso il sistema portuale italiano sono le “rinfuse liquide” (merci liquide non condizionate, 35,2%), seguite dai Roll-on/Roll-of (che salgono e scendono dalla nave attraverso una rampa di carico, 25,6%) e i contenitori (24,3%). Nel 2022 in Italia sono state movimentate 194 milioni di tonnellate di merci all’interno del territorio nazionale. Il primo porto per volume è Genova con il 10,11%, seguito da Livorno (9,10%) e tra i primi dieci, 5 sono nel Sud Italia (tra il 4,78% di Gioia Tauro e il 5,87% di Napoli). Nel commercio internazionale, invece, le merci sono 297 milioni di tonnellate e i due principali porti sono Trieste (19,54% delle merci movimentate) e Genova (10,31%), legati a importanti rotte commerciali con l’Europa
Professioni e competenze. Nelle aree di attività dei porti, le professioni richieste sono per metà tecnici e metà operai specializzati. Tra le professioni in rapida crescita, ci sono ingegneri industriali e gestionali, tecnici dell'organizzazione del traffico portuale, spedizionieri e tecnici dell'organizzazione commerciale, addetti alla gestione dei magazzini, conduttori di mezzi pesanti e camion, facchini e addetti allo spostamento merci, con impatti significativi sulla composizione delle loro competenze.
Per alcune di queste, l’aumento del fabbisogno è legato a nuove attività e tecnologie della green economy, che a volte cambia le skill richieste. In altri casi, invece, le attuali professioni svolgono nuove mansioni. Ad esempio, gli ingegneri industriali e gestionali devono anche sviluppare strategie normative per i prodotti, revisionare la letteratura di ricerca, sviluppare modelli computerizzati dei processi chimici, esaminare i piani di costruzione per verificare la conformità con il codice antincendio, analizzare dati biochimici o biofisici, scrivere rapporti. I facchini e addetti allo spostamento merci devono controllare il trasporto, le scorte o altri materiali per eventuali danni, effettuare l'inventario delle merci, delle scorte o di altri materiali utilizzati in loco.
Le 10 professioni del futuro. Randstad Research ha individuato 10 gruppi di professionisti chiave per il futuro dei porti italiani, nell’evoluzione che li vedrà sempre più digitalizzati, sostenibili e integrati nei sistemi logistici globali, con un’attenzione particolare alla sicurezza e all'efficienza operativa. Eccoli di seguito:
Operatori specializzati nell’automazione e digitalizzazione. In terminal semi-automatici, saranno richiesti operatori capaci di gestire processi automatizzati per stoccaggio e movimentazione merci, ma anche specialisti in IoT per gestire i sistemi che monitorano e ottimizzano le attività logistiche. Questi professionisti devono combinare competenze tecniche e operative, con conoscenza sia dei processi portuali che delle infrastrutture digitali.
Esperti di sicurezza e automazione. Con l’aumento delle macchine automatizzate e dei sistemi di controllo remoto, saranno cruciali figure specializzate nella sicurezza del lavoro e nell’automazione dei mezzi. L’automazione promette di ridurre i rischi operativi, ma richiede supervisione per garantire il rispetto dei protocolli di sicurezza.
Professionisti della logistica e del reshoring. Con il reshoring, aumenterà la domanda di operatori logistici specializzati nel gestire traffici Ro-Ro e container, con competenze in pianificazione logistica e una comprensione approfondita dei sistemi di trasporto multimodale.
Operatori e tecnici portuali versatili. I lavoratori portuali del futuro dovranno essere polivalenti e capaci di adattarsi a più mansioni, dall’uso di gru automatizzate alla gestione logistica dei terminal. L’integrazione di tecnologie digitali nelle operazioni giornaliere richiederà operatori capaci di utilizzare strumenti come palmari e piattaforme di gestione.
Specialisti in sostenibilità e economia circolare. Il focus crescente sulla sostenibilità richiederà esperti ambientali in grado di gestire le infrastrutture verdi dei porti e promuovere la riduzione delle emissioni e l’efficienza energetica. Le nuove professioni includeranno figure specializzate in elettrificazione delle banchine, monitoraggio ambientale e gestione dei rifiuti.
Formatori e specialisti in sicurezza. La formazione nel settore portuale è cruciale per adattarsi alle nuove tecnologie. Ci sarà una forte domanda di formatori specializzati su nuovi strumenti e tecnologie, come gru automatizzate, droni e piattaforme digitali. La sicurezza sarà un tema chiave, con la necessità di esperti di sicurezza sul lavoro che garantiscano il rispetto delle normative e migliorino le procedure operative.
Tecnici di manutenzione avanzata. Con l’introduzione di macchine automatizzate e sistemi tecnologici complessi, ci sarà una forte domanda di tecnici specializzati nella manutenzione predittiva, in grado di utilizzare sensori IoT per prevenire guasti e ottimizzare le performance delle attrezzature portuali.
Specialisti in marketing portuale. Le autorità portuali richiederanno figure esperte in comunicazione e marketing internazionale, in grado di promuovere i porti come hub strategici a livello internazionale per le grandi compagnie marittime e per gestire le relazioni con i clienti globali.
Specialisti nell’intermodalità. Saranno necessarie figure esperte in integrazione ferroviaria e logistica multimodale, che possano gestire e ottimizzare la movimentazione delle merci su più mezzi di trasporto (treno, gomma, nave).
Operatori di droni e tecnologie remote. L’uso crescente di droni per la sorveglianza
e ispezione delle aree portuali e delle infrastrutture richiederà nuovi professionisti, garantendo sicurezza e efficienza. Saranno richieste conoscenze informatiche e digitali, oltre che skill specifiche sull’utilizzo di gru automatizzate, droni e veicoli autonomi, conoscenze delle normative ambientali, polivalenza operativa.
I nuovi profili per ambito. Ma i possibili lavori che nasceranno dall’evoluzione dei porti sono molti di più. Analizzando nello specifico ogni ambito dell’attività portuale, Randstad Research ha individuato 31 nuove professioni specialistiche che potrebbero sorgere nel prossimo futuro. Nella gestione delle risorse energetiche e sostenibilità ambientale, ad esempio, quelle di addetto al monitoraggio delle sostanze tossiche o non biodegradabili, addetto al monitoraggio di impianto di produzione di biocarburanti, addetto al recupero delle batterie esauste per lo stoccaggio di energia, gestore di hub di produzione dell'idrogeno, green transition manager, energy auditor/addetto alla diagnosi energetica, esperto di efficienza energetica ed energie rinnovabili, ingegnere specializzato in produzione di idrogeno da elettrolisi, progettista di piattaforme portuali per il rifornimento a metano liquido oppure tecnico dell’elettrificazione dei sistemi portuali.
Nell’ambito dell’innovazione tecnologica e automazione, profili di addetto alla telegestione dei macchinari, esperto di AI per il monitoraggio delle emissioni di gas serra via drone, addetto alla protezione dei dati, cyber calamity forecaster, ingegnere dei dati, esperto di telediagnostica, data scientist per la logistica portuale, specialista della trasformazione digitale. Nella progettazione e innovazione di infrastrutture e mezzi saranno impiegati designer di natanti sostenibili, progettista doganale di sistemi sisam, designer Zeb (zero emission buildings), produttore di tecnologie assistenziali indossabili, commercial and industrial designers.
Nella pianificazione e gestione della logistica e dei trasporti si affermeranno demand planner, pianificatore dei trasporti, pianificatore dell'organizzazione logistica, ingegnere del traffico e dei trasporti, fleet manager. Nella formazione e transizione industriale, formatore esperto in digital reskilling, esperto di riconversione industriale ed export coach. Nel monitoraggio e valutazione ambientale e industriale, addetto al rating per la valutazione dell'impatto aziendale sui mari, addetto alla diagnosi delle risorse non energetiche, energy auditor/addetto alla diagnosi energetica, ingegnere ambientale portuale, manager della sostenibilità portuale.
Il rapporto completo "Il futuro del settore portuale italiano: le professioni verso cui navigare” è scaricabile al link https://research.randstad.it/rapporti/il-futuro-del-settore-portuale-italiano.pdf
A proposito di Randstad Research
Randstad Research (RR) è un centro di ricerca del gruppo Randstad, nato all’inizio del 2019. L’Istituto sorge da una serie di constatazioni rivolte all’attuale mondo del lavoro. Si tratta di una realtà indipendente con un Comitato scientifico composto da studiosi ed esperti di lavoro e formazione. Randstad Research divulga le proprie ricerche con cadenza annuale, trimestrale e mensile, attraverso paper, note e contributi occasionali di ricerca. Gli aspetti oggetto di indagine sono suddivisi in un’area core, rappresentata dall’analisi delle professioni richieste per il futuro, più alcune aree satellite, composte da focus settoriali, partnership e dalla valorizzazione di ricerche e notizie di terzi a cui si desidera fornire visibilità.
Ufficio stampa Randstad Italia: d'I Comunicazione
Silvia Morelli, email sm@dicomunicazione.it, mobile 338 3052255
Piero Orlando, email po@dicomunicazione.it, mobile 335 1753472
Matteo Menghini, email mm@dicomunicazionne.it, 388 611 4255
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
13/11/2024
“Si tratta di un altro passo importante nel percorso verso l’operatività e la protezione di un’infrastruttura decisiva per la diversificazione delle fonti energetiche – afferma il presidente Bozzi – un tema su cui Ravenna gioca un ruolo di rilievo nella strategia energetica nazionale e nella transizione in atto”.
L’Associazione continuerà a seguire con attenzione tutte le fasi del progetto, che si intersecastrettamente con l’attività del Porto di Ravenna, già interessato da importanti lavori di riqualificazione, in modo da armonizzare al meglio le esigenze e le necessità delle tante imprese e professionalità operanti nello scalo.
https://www.confindustriaromagna.it/
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
13/11/2024
Clicca sulla notizia per vedere le foto dell'evento tenutosi presso la sede dell'Autorità Portuale di Ravenna
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
12/11/2024
Guarda il servizio del Telegiornale RAI dell'Emilia Romagna
https://www.rainews.it/tgr/emiliaromagna/video/2024/11/ravenna-presto-al-via-i-lavori-per-la-diga-di-protezione-del-rigassificatore-351aa862-b979-4956-bd2a-073c5282f9fb.html?nxte
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
12/11/2024
Conclusa la gara espletata dall’Autorità Portuale di Ravenna con l’aggiudicazione dell’appalto al raggruppamento temporaneo di imprese con R.C.M. Costruzioni S.R.L. capogruppo/mandataria e Acciona Construccion S.A. come mandante, è stato firmato questa mattina il contratto per la realizzazione della diga frangiflutti, cosiddetta “Breakwater”, nell’ambito del progetto di SNAM FSRU (Floating Storage and Regasification Unit) Italia S.r.l. relativo alla costruzione di un rigassificatore al largo della costa ravennate.
L’opera, progettata da SNAM FSRU Italia S.r.l., consiste nella realizzazione di una nuova diga foranea a parete verticale che avrà la funzione di proteggere dal moto ondoso il rigassificatore che sorge al largo della costa di Ravenna, anche nelle condizioni meteo-marine più avverse.
Il costo dell’opera, sostenuta da Cassa Depositi e Prestiti, è di circa 200 milioni di euro ed i lavori avranno una durata complessiva stimata di poco più di due anni. E’ prevista la possibilità di una accelerazione dei lavori, con conseguente riduzione delle tempistiche stimate.
L’intervento rientra nell’ambito delle iniziative legate alla realizzazione di nuove capacità di rigassificazione nel nostro Paese, con l’obiettivo di diversificare le fonti di approvvigionamento di gas ai fini della sicurezza energetica nazionale.
Alla firma del contratto, sottoscritto dal Presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, Daniele Rossi e da Elio Rainone. Amministratore Unico di R.C.M. Costruzioni, società capogruppo del raggruppamento temporaneo di imprese, di cui fa parte anche la spagnola Acciona Construccion, che si è aggiudicato l’appalto, era presente il Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Senatore Matteo Salvini.
“La diga è una opera necessaria – ha affermato il Presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, Daniele Rossi - e sono certo che la professionalità delle aziende che la realizzeranno, tra l’altro R.C.M ha maturato in questi anni una notevole esperienza del Porto di Ravenna, con l’aiuto dell’ingegneria di SNAM e l’impegno e la dedizione totale dei tecnici dell’Autorità Portuale, consentirà di realizzarla entro i tempi previsti. Questa opera fa parte di un percorso di evoluzione che tutti i porti dovranno affrontare per diventare anche hub energetici e digitali, non essendo più da tempo solo luoghi di movimentazione delle merci. Il porto di Ravenna ha già intrapreso questo percorso forte della sua tradizione nel settore dell’energia e i tanti progetti in corso di realizzazione in questo ambito saranno in grado di garantire una transizione controllata, efficace e ragionevole, verso forme di energia più green e sostenibili”.
“Confermiamo, con questo nuovo intervento, la nostra presenza sul territorio ravennate, dove R.C.M. Costruzioni è attiva dal 2020 nei lavori del Ravenna Port Hub e nell'ammodernamento delle banchine del porto canale. La costruzione di una diga offshore rappresenta un ulteriore motivo di orgoglio per noi, consolidando la nostra esperienza nelle opere infrastrutturali marittime," - ha dichiarato Elio Rainone, che ha firmato quest’oggi il contratto, a nome anche dei fratelli Eugenio e Valeria Rainone, con cui guida la R.C.M. Costruzioni. "Siamo consapevoli delle sfide che un’opera di questa portata comporta e siamo pronti ad affrontarle, rispettando le tempistiche previste, per contribuire a un progetto significativo per il nostro paese in ambito energetico."
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
09/11/2024
Una delegazione della Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, composta dal Presidente Jacopo Morrone e da numerosi commissari, nella mattinata di venerdì 8 novembre ha visitato il cantiere del rigassificatore che si trova a pochi chilometri al largo della costa di Ravenna.
L’impianto, realizzato da SNAM FSRU Italia S.r.l.,sarà in funzione entro i primi mesi del 2025 e prevede anche una diga frangiflutti per la costruzione della quale sarà firmato il contratto nei prossimi giorni in Autorità Portuale
L’entrata in funzione del rigassificatore al largo di Ravenna, rientra nell’ambito delle iniziative legate allo sviluppo di nuove capacità di rigassificazione nel nostro Paese, con l’obiettivo di diversificare le fonti di approvvigionamento di gas ai fini della sicurezza energetica nazionale.
Alla visita, che è stata coordinata dalla Direzione Marittima dell’Emilia Romagna che ha accompagnato la Commissione a bordo della MV Cp 285, hanno partecipato anche il Comandante Antonio Blancodella Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Ravenna, Gabriele Lanza, Direttore del progetto per SNAM e Fabio Maletti, Segretario Generale dell’Autorità Portuale di Ravenna (nella foto insieme alla Commissione)
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
08/11/2024
Il 5 novembre, nell’ambito di Ecomondo, evento annuale leader nei settori della green and circular economy, si è tenuto il primo incontro di co-progettazione del Forum Strategico Regionale per la Blue Economy (BLU-ER).
Il tema dell’evento era "Manifattura Marina" declinato più specificatamente in: energie rinnovabili dal mare (eolico offshore, energia da onde e maree); cantieristica sostenibile e robotica marina (mezzi, sistemi e infrastrutture portuali e offshore - estrattive, energetiche, civili, ittiche-, robotica marina di monitoraggio e sicurezza, mezzi di superficie e sottomarini, sistemi duali per la sicurezza); risorse abiotiche marine (tecnologia per conversione oil&gas, estrazione mineraria) e conversione/uso diverso e multiplo delle piattaforme onshore non più operative.
Durante l'incontro si è svolto un importante momento di co-progettazione e co-design in occasione del quale l’Autorità Portuale di Ravenna ha illustrato i numerosi progetti nell’ambito green che sta realizzando o avvierà nei prossimi mesi, finanziati sia dai fondi UE che da PNRR.
Nella foto Margit Kuuse ed Emma Corsaro dell'Autorità Portuale di Ravenna che sono intervenute all'incontro
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
07/11/2024
È stato pubblicato il bando di iscrizione per il Master in Diritto Penale dell’Impresa e dell’Economia intitolato a “Filippo Sgubbi” - corso avanzato - II livello.
Il Master dell’Università di Bologna, organizzato nel Campus di Ravenna, in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Ravenna e con Confindustria Romagna, arrivato alla sua decima edizione.
Per informazioni:
info@masterpenaleimpresa.it
cell. 342 6254733
https://www.masterpenaleimpresa.it/
Per vedere il Bando di ammissione e la Scheda del Master
https://www.unibo.it/it/studiare/dottorati-master-specializzazioni-e-altra-formazione/master/2024-2025/allegati/bando-del-master-in-diritto-penale-dell2019impresa-e-dell2019econom
ia-201cfilippo-sgubbi201d-2013-corso-avanzato
Scadenza iscrizioni: 13/1/2025
SOSTEGNI, FACILITAZIONI ECONOMICHE E VANTAGGI PER LA PARTECIPAZIONE AL MASTER
Contributo da parte dei Fondi interprofessionali
Ecco i principali fondi interprofessionali che potrebbero finanziare la partecipazione a master universitari post lauream:
Fondimpresa: Garantisce tempi rapidi di finanziamento dei percorsi di formazione.
Formazienda: Offre procedure semplificate e l’anticipo delle spese fino al 90% del finanziamento approvato.
Fonarcom: Consente alle aziende di richiedere finanziamenti per i piani formativi in tempi rapidi.
Fonditalia: Le imprese possono finanziare percorsi di formazione di qualsiasi tipo, inclusa quella obbligatoria.
Fondoprofessioni: Offre soluzioni flessibili per soddisfare le esigenze di studi, aziende e dei dipendenti.
Fondirigenti: Consente di disporre di risorse finanziarie volte a supportare la formazione manageriale.
Ad esempio, Fondoprofessioni può offrire un contributo allo Studio o all’Azienda pari all’80% del costo sostenuto per la quota di partecipazione.
Deduzioni e detrazioni fiscali per studenti, professionisti e aziende
Oltre alla completa deducibilità dei costi per le spese di formazione su materie attinenti la mansione svolta dal personale dipendente per le imprese, è prevista la deducibilità/detraibilità per le spese di formazione di professionisti e studenti ed il rimborso parziale dei costi di partecipazione al Master
A titolo esemplificativo:
- bando annuale della Cassa Forense per la per l’assegnazione di contributi per la frequenza di corsi di alta formazione professionale;
- bandi regionali per la partecipazione a corsi fuori regione;
- avvisi pubblici rivolti a libere/i professioniste/i per il finanziamento di voucher formativi individuali.
Utilizzo gratuito delle banche dati dell’Università di Bologna per il periodo di durata del Master
L’iscrizione al Master consente l’accesso ai servizi ed alla banca dati della Biblioteca Giuridica universitaria “Antonio Cicu”, una delle più ricche d’Europa.
Crediti formativi per avvocati e dottori commercialisti
Conseguimento di 20 crediti formativi per gli avvocati e i praticanti. Per i dottori commercialisti, verificare presso l’Ordine di appartenenza.
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
07/11/2024
Il Porto di Ravenna nel periodo gennaio-settembre 2024 ha movimentato complessivamente 18.859.968 tonnellate, in calo del 4,2% (825 mila tonnellate in meno) rispetto allo stesso periodo del 2023.
Gli sbarchi sono stati pari a 16.323.831 tonnellate e gli imbarchi pari a 2.536.137 tonnellate (rispettivamente, -4,9% e +0,5% rispetto ai primi 9 mesi del 2023).
Il numero di toccate delle navi è stato pari a 1.911, 15 in più (+0,8%) rispetto al 2023.
Il mese di settembre 2024 ha registrato una movimentazione complessiva di 1.959.798 tonnellate, in diminuzione del 3,7% (quasi 75 mila tonnellate in meno) rispetto allo stesso mese del 2023.
Analizzando le merci per condizionamento, nel periodo gennaio-settembre 2024 si evince che le merci secche (rinfuse solide, merci varie e unitizzate) - con una movimentazione pari a 15.274.148 tonnellate - sono diminuite del 5,9% (951 mila tonnellate in meno) rispetto allo stesso periodo del 2023. Nell’ambito delle stesse, le merci unitizzate in container, con 1.702.192 tonnellate, sono in calo del 5,6%; in calo anche le merci su rotabili (-5,3%) con 1.323.844 tonnellate, mentre i prodotti liquidi, con una movimentazione di 3.585.820 tonnellate, sono aumentati del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Il comparto agroalimentare (derrate alimentari e prodotti agricoli), con 3.579.897 tonnellate di merce, ha registrato nei primi 9 mesi del 2024 un calo pari al 9,5% (quasi 376 mila tonnellate in meno) rispetto allo stesso periodo del 2023.
Analizzando l’andamento delle singole merceologie, la movimentazione dei cereali risulta ancora in calo e pari a 995.705 tonnellate (-25,6% e 342 mila tonnellate in meno), mentre la movimentazione delle farine, pari a 887.433 tonnellate, è cresciuta del 23,9%, ovvero 171 mila tonnellate in più.
Ancora negativi gli sbarchi dei semi oleosi, con 834.785 tonnellate, in diminuzione del 10,9% (102 tonnellate in meno), e la movimentazione degli oli animali e vegetali, che con 476.527 tonnellate, sono in calo del 4,8% (24 mila tonnellate in meno).
Nei 9 mesi del 2024 i materiali da costruzione hanno registrato una movimentazione complessiva di 3.217.074 tonnellate, in diminuzione del 3,4% rispetto al 2023 (111 mila tonnellate in meno); in calo, in particolare, le materie prime per la produzione di ceramiche del distretto di Sassuolo, con 2.886.686 tonnellate (-3,9%, e quasi 119 mila tonnellate in meno).
Per quanto riguarda i prodotti metallurgici, sono state movimentate 4.553.068 tonnellate in diminuzione del 9,4% rispetto allo stesso periodo del 2023 (473 mila tonnellate in meno).
Buono il risultato dei prodotti petroliferi con 2.170.351 tonnellate, quasi 232 mila tonnellate in più rispetto allo stesso periodo del 2023 (+12,0%) e dei concimi con 1.272.004 tonnellate (+2,3% rispetto al 2023), mentre risultano in linea con lo scorso anno i prodotti chimici pari a 806.816 tonnellate (di cui 743.310 tonnellate di chimici liquidi).
Nel periodo gennaio-settembre del 2024 i contenitori, con 153.021 TEUs, sono diminuiti del 7,3% rispetto al 2023 (12.049 TEUs in meno). In termini di tonnellate, la merce trasportata nel periodo, pari a 1.702.192 tonnellate, è calata del 5,6%.
Il numero di toccate delle navi portacontainer, pari a 341, in linea con 2023.
Positivo il risultato complessivo dei 9 mesi del 2024 per trailer/rotabili e automotive, in aumento del 4,2% per numero di pezzi movimentati (71.440 pezzi, 2.892 in più rispetto al 2023), ma in diminuzione del 5,3% in termini di merce movimentata (1.323.844 tonnellate).
In particolare, per i trailer e altri veicoli, movimentati sulla linea Ravenna-Brindisi-Catania, nel periodo gennaio-settembre del 2024, i pezzi movimentati, pari a 56.737, sono calati dell’8,4% rispetto al 2023 (5.212 pezzi in meno).
Per il traffico di automotive prosegue invece l’ottimo risultato con 14.703 pezzi, 8.104 pezzi in più rispetto allo stesso periodo del 2023, sempre grazie al traffico di vetture Bmw dirette verso i mercati dell’Asia Orientale.
Nei primi 9 mesi del 2024 si sono registrati al Terminal Crociere di Ravenna 67 scali di navi da crociera (contro i 76 scali dello stesso periodo del 2023), per un totale di 241.396 passeggeri (-11,8%), di cui 203.155 in “home port”.
Nel comprensorio portuale di Ravenna il traffico ferroviario nel periodo gennaio-settembre del 2024 ha registrato 5.818 treni, 500 treni in più (+9,4%) rispetto allo stesso periodo del 2023.
Sono state trasportate via treno 2.665.545 tonnellate di merce, in aumento del 4,9% rispetto al 2023, mentre il numero di carri, pari a 53.679, è cresciuto del 9,1% rispetto ai primi 9 mesi del 2023.
L’incidenza del traffico ferroviario sul traffico marittimo nei 9 mesi risulta il 14,1%.
Quasi tutte in crescita le merceologie: le derrate alimentari liquide (+24 tonnellate; +0,2%), i cereali e sfarinati (+15.626 tonnellate; +4,7% sul 2023), i metallurgici (+75.190 tonnellate; +4,8% sul 2023) e i fertilizzanti (+4.458 tonnellate; +46,7% sul 2023).
Gli unici segni negativi sono quelli relativi ai chimici liquidi (-3.985 tonnellate; -1,4% sul 2023) e agli inerti (-12.739 tonnellate; -6,3% sul 2023),
Buono il risultato delle merci in container (+20.527 tonnellate; +15,5% sul 2023) e dei TEUs, +44,5% (ovvero 5.465 TEUs in più) rispetto allo stesso periodo del 2023; spiccano in particolare i risultati positivi dei collegamenti intermodali con l’interporto di Rivalta Scrivia e con Melzo.
Positivo anche per il traffico ferroviario che trasferisce dalla Germania al porto ravennate le autovetture fabbricate dal gruppo Bmw: nei 9 mesi 2024 sono stati movimentati ben 12.993 pezzi (11.835 pezzi in più rispetto allo stesso periodo del 2023).
Dai primi dati rilevati sul PCS, per il mese di ottobre 2024, si stima una movimentazione complessiva pari a quasi 2,4 milioni di tonnellate, in significativo aumento (+21,5%) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. In recupero, anche se ancora negativa, la stima dei primi 10 mesi del 2024 che dovrebbero chiudersi, in sintesi, con una movimentazione complessiva di poco oltre 21,2 milioni di tonnellate, in calo di circa l’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Nel mese di ottobre: quasi tutte le merceologie mostrano segnali di ripresa e dati più che positivi: i materiali da costruzione dovrebbero segnare una crescita di oltre 220 mila tonnellate (+130,8%), gli agroalimentari liquidi dovrebbero aumentare del 20,7%, mentre gli agroalimentari solidi del 59,6%. Per i chimici liquidi si stima un incremento del 43,3% e per i concimi del 5,6%.
Dovrebbero avere un risultato negativo i prodotti petroliferi in diminuzione di 52 mila tonnellate (-18,0%) e i metallurgici (-7,6%) in calo di quasi 43 mila tonnellate.
Molto positivo, nel mese di ottobre, anche i dati relativi alla merce su trailer (+22,8%) e al relativo numero di trailer e altri veicoli (+13,8%), mentre ancora in calo la merce in container (-7,7%) e i TEUs
(-15,4%).
Nei 10 mesi sono in crescita i combustibili minerali solidi (+21,5%), i petroliferi (+8,1%), i materiali da costruzione (+3,2%), i concimi (+2,6%) e i prodotti chimici sia liquidi (+1,4%) che solidi (+1,0%).
In calo, invece, dell’8,1% gli agroalimentari liquidi e del 2,8% gli agroalimentari solidi. In diminuzione anche i metallurgici (-9,2%).
Negativa la stima nel periodo gennaio-ottobre 2024 per i container, con quasi 168 mila TEUs (quasi 15 mila TEUs in meno; -8,1% rispetto al 2023) e per la merce in container, in diminuzione del 5,8% rispetto al 2023.
Segno meno anche per il numero dei trailer e altri veicoli che, per i primi 10 mesi del 2024 si stimano pari a 64.063 pezzi (-6,3%). La relativa merce dovrebbe essere in diminuzione del 2,7% rispetto a quella movimentata nello stesso periodo del 2023.
Le crociere nel periodo gennaio-ottobre 2024 dovrebbero avere portato oltre 271 mila passeggeri (in calo di circa il 18% rispetto al 2023), di cui quasi 222 mila in homeport. Nel solo mese di ottobre i passeggeri sono stati oltre 30 mila di cui quasi 20 mila in homeport.
A cura del Servizio Analisi e Statistica (Direzione Operativa)
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
06/11/2024
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