PROFICUO E RICCO DI CONTENUTI L’INCONTRO TRA IL PRESIDENTE DI AEROPORTO GUGLIELMO MARCONI DI BOLOGNA SPA, ENRICO POSTACCHINI, E IL CONSIGLIO DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI FERRARA E RAVENNA Guberti: “L'aeroporto Marconi è elemento essenziale nella crescita dei territori di Ferrara e Ravenna e indicatore della qualità della vita” Intermodalità e potenziamento della rete dei collegamenti le priorità emerse
Data pubblicazione: 05/06/2024
Tipo Documento: Comunicazione
Settore: Pubblicazioni Generali
Numero: 74
“L’Aeroporto di Bologna, ormai giunto a movimentare 10 milioni di passeggeri, è un punto di riferimento fondamentale per le imprese di tutta la regione, e non solo, e di estremo interesse per il sistema camerale, così come lo è il Porto di Ravenna. Per questo ho sentito l’esigenza e l’urgenza di ospitare in Camera di commercio il presidente Enrico Postacchini, che ringrazio, per la sua grande disponibilità ad un confronto per noi prezioso, al fine di conoscere e condividere le linee future di sviluppo dello scalo aeroportuale più importante della nostra regione, al servizio del mondo produttivo e del turismo”. Così Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna, a margine dell’incontro tra il Consiglio dell’Ente di viale Farini e il presidente di Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna SpA, Enrico Postacchini. “Non esiste territorio moderno e competitivo - ha proseguito Guberti - che non punti oggi su infrastrutture nuove, sostenibili, velocizzando gli spostamenti e garantendo tempi rapidi di arrivo sui mercati a partire dai collegamenti con i principali porti e aeroporti europei. L’attuazione della Zona Logistica Semplificata – ha concluso Guberti - rappresenterebbe un passaggio epocale per la crescita infrastrutturale ed economica dell’Emilia-Romagna, in grado di arrecare benefici che vanno ben oltre il sistema logistico, portando al sistema delle imprese semplificazioni amministrative, incentivi economici e sgravi fiscali con ricadute positive per lo sviluppo del tessuto economico e dell'occupazione”.
“Classificato come aeroporto strategico nel Piano nazionale degli Aeroporti e situato nel cuore della Food Valley emiliana e dei distretti industriali dell’automotive e del packaging, l'aeroporto di Bologna ha una catchment area di circa 11 milioni di abitanti e circa 47.000 aziende - evidenzia il presidente Postacchini - con una forte propensione all'export e all'internazionalizzazione e con politiche di espansione commerciale verso l'Est Europa e l'Asia. La storia dell’Aeroporto di Bologna – continua Postacchini – è strettamente legata al sistema camerale, rappresentativo degli interessi del sistema delle imprese. La sua partecipazione è un valore aggiunto per la società, anche in termini di relazioni con i soci pubblici, fondamentali per un’azienda che è privata ma che opera in regime pubblico e che sta portando avanti investimenti importanti nel corso del quinquennio 2023-2027, in una logica di attenzione al territorio ma anche di sostenibilità economica e finanziaria, elemento irrinunciabile per una società quotata. L’Aeroporto di Bologna, nato come struttura vocata all’outgoing al servizio del sistema produttivo regionale, è cresciuto nel tempo rivolgendosi anche all’incoming turistico, facendo dell’intermodalità e del collegamento con l’Alta velocità, le chiavi di volta nel successo della struttura aeroportuale. In relazione alla collaborazione con gli altri aeroporti della regione – ha concluso Postacchini, stimolato da un ampio e vivace dibattito coni consiglieri camerali - la questione è senz’altro all’attenzione della Regione, che ha provato negli anni ad immaginare stretegie e alleanze. Le decisioni delle compagnie e il mercato si muovono naturalmente con logiche legate alla sostenibilità economica e la politica può giocare un ruolo fondamentale nel costruire le condizioni migliori per favorire lo sviluppo e la competitività del territorio, puntando a potenziare la rete dei collegamenti e l’intermodalità”.
“Classificato come aeroporto strategico nel Piano nazionale degli Aeroporti e situato nel cuore della Food Valley emiliana e dei distretti industriali dell’automotive e del packaging, l'aeroporto di Bologna ha una catchment area di circa 11 milioni di abitanti e circa 47.000 aziende - evidenzia il presidente Postacchini - con una forte propensione all'export e all'internazionalizzazione e con politiche di espansione commerciale verso l'Est Europa e l'Asia. La storia dell’Aeroporto di Bologna – continua Postacchini – è strettamente legata al sistema camerale, rappresentativo degli interessi del sistema delle imprese. La sua partecipazione è un valore aggiunto per la società, anche in termini di relazioni con i soci pubblici, fondamentali per un’azienda che è privata ma che opera in regime pubblico e che sta portando avanti investimenti importanti nel corso del quinquennio 2023-2027, in una logica di attenzione al territorio ma anche di sostenibilità economica e finanziaria, elemento irrinunciabile per una società quotata. L’Aeroporto di Bologna, nato come struttura vocata all’outgoing al servizio del sistema produttivo regionale, è cresciuto nel tempo rivolgendosi anche all’incoming turistico, facendo dell’intermodalità e del collegamento con l’Alta velocità, le chiavi di volta nel successo della struttura aeroportuale. In relazione alla collaborazione con gli altri aeroporti della regione – ha concluso Postacchini, stimolato da un ampio e vivace dibattito coni consiglieri camerali - la questione è senz’altro all’attenzione della Regione, che ha provato negli anni ad immaginare stretegie e alleanze. Le decisioni delle compagnie e il mercato si muovono naturalmente con logiche legate alla sostenibilità economica e la politica può giocare un ruolo fondamentale nel costruire le condizioni migliori per favorire lo sviluppo e la competitività del territorio, puntando a potenziare la rete dei collegamenti e l’intermodalità”.
Data creazione: 05/06/2024
Data ultimo aggiornamento: 05/06/2024
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Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
04/12/2024
Il 3 dicembre nell'ambito del Festival della Cultura Tecnica 2024, si è tenuto l'evento dal titolo "La supply chain con il sistema dei trasporti intermodali", organizzato da Città metropolitana di Bologna, Interporto Bologna, Fast Freight Marconi, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centrosettentrionale - PORTO DI RAVENNA e I.I.S. Mattei.
Davanti ad una nutrita platea composta dagli studenti di varie classi di differenti Istituti bolognesi, si sono avvicendate le presentazioni della realtà dell'Interporto di Bologna, illustrato da Margherita Banzi, Responsabile Comunicazione e Marketing di Interporto, di Silvia Arceci, Cargo Manager dell'Aeroporto di Bologna, che ha raccontato la realtà aeroportuale dell'Aeroporto "G. Marconi" e di Gaia Marani (nella foto le tre relatrici insieme ad alcuni degli organizzatori), che ha fatto conoscere il porto di Ravenna ed il ruolo che l'Autorità Portuale esercita nella sua amministrazione.
Nel 2024 il Festival della Cultura tecnica è giunto alla undicesima edizione metropolitana, e settima edizione regionale.
Cogliendo l’occasione della ricorrenza dei 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi, si è scelto come focus tematico l’Obiettivo 9 dell’Agenda ONU 2030 “Imprese, innovazione, infrastrutture”, per aprire una riflessione sul rapporto tra innovazione tecnologica e diritti/doveri di cittadinanza per le persone, le organizzazioni, i territori.
Il Festival della Cultura tecnica nasce a Bologna nel 2014 nel contesto metropolitano bolognese per promuovere, in particolare presso giovani e cittadinanza, il valore delle competenze tecniche e scientifiche in una prospettiva di integrazione tra i saperi, valorizzando il raccordo tra sistema educativo-formativo, territorio e sistema produttivo, per uno sviluppo delle comunità che sia insieme sociale, culturale, economico e attento all’ambiente.
Dalla prima edizione a oggi, la rassegna è cresciuta in modo significativo per interesse e partecipazione, arrivando nel 2018 alla diffusione in tutto il territorio regionale.
Il Festival della Cultura tecnica è promosso dalla Città metropolitana di Bologna ed è realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e le Province di Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini.
Per consultare il programma completo: https://er.festivalculturatecnica.it/
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
29/11/2024
“Siamo qui a raccontare la storia di un porto in grandissima crescita”, con queste parole Raoul De Forcade ha aperto l’incontro tenutosi a Milano, a Palazzo Giureconsulti, martedì scorso, del quale è stato moderatore.
Un incontro promosso da Camera di Commercio Ferrara e Ravenna, Promos Italia e Autorità Portuale di Ravenna, con la collaborazione dell’Istituto sui Trasporti e la Logistica, il Centro Studi e Ricerche SRM e “The International Propeller Clubs”, durante il quale si sono volute presentare per la prima volta a Milano, città che ancora rappresenta un punto di riferimento internazionale per imprenditori, professionisti ed investitori, ad una platea di oltre 50 persone, le nuove opportunità che è in grado oggi di offrire il Porto di Ravenna.
Molti gli spunti di grande interesse nei temi affrontati dai relatori. Partendo da una visione più ampia e dai dati raccolti da SRM in occasione di una sua recente ricerca sullo sviluppo dei corridoi logistici container della Lombardia , illustrati da Alessandro Panaro, Head of Maritime & Energy Departmen SRM, che ha poi puntato la propria attenzione specificatamente sul porto di Ravenna.
Si è poi passati alla presentazione del “nuovo” porto di Ravenna fatta dal Presidente dell’Autorità Portuale, Daniele Rossi che ha illustrato gli interventi di potenziamento infrastrutturale dello scalo, compreso il miglioramento della rete viaria e ferroviaria, i progetti legati alla transizione energetica ed alla sostenibilità ambientale delle attività portuali, l’eccellenza dei servizi, ulteriormente garantita grazie al forte impulso dato alla digitalizzazione e, non ultime, le opportunità di investimento che il porto è oggi in grado di offrire disponendo di 200 ettari di nuove aree per la logistica, collegate a banchine, strade e binari.
Ha concluso la prima parte dell’incontro l’intervento del Presidente di ITL, Guido Fabbri, il quale ha completato il quadro delle opportunità che il porto di Ravenna oggi offre a chi lì si voglia insediare, illustrando quali benefici derivino agli operatori dalla recente istituzione della Zona Logistica Semplificata (ZLS) dell’Emilia Romagna, uno strumento di indubbia attrattività sia in termini di semplificazione amministrativa che di possibili agevolazioni fiscali.
Si è poi svolta una interessante Tavola rotonda, animata dal Presidente dell’Associazione Ravennate Spedizionieri Internazionali (ARSI), Claudio Facchini, dal Presidente del Gruppo SAPIR, Riccardo Sabadini e dal Presidente dell’Unione Utenti del Porto di Ravenna, Luca Minardi, che hanno portato la testimonianza degli operatori del Porto di Ravenna per ribadire la qualità dei servizi offerti dal cluster logistico-portuale. i vantaggi esclusivi derivanti dalla disponibilità di aree retroportuali e portuali, la qualità delle connessioni intermodali, stradali e marittime, oltre che la garanzia di uno scalo in grado di ottimizzare le spedizioni sui mercati internazionali e sviluppare una logistica efficiente, sicura e competitiva.
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali
28/11/2024
E’stato in questi giorni a Ravenna il Rappresentante dell’Agenzia per il Clima, le Infrastrutture e l’Ambiente della Commissione Europea, Julian Espina, che ha l’incarico di effettuare la visita finale del progetto “Ravenna Port Hub”.
Come aveva dichiarato il Presidente dell’Autorità Portuale, Daniele Rossi, già qualche mese fa, i lavori sono oramai tutti conclusi e questo sopralluogo ai cantieri del progetto (progetto al quale l’Unione Europea ha destinato un contributo di oltre 30 milioni di euro), decreta la conclusione di uno degli interventi strategici più importanti che il porto di Ravenna abbia mai conosciuto.
Ricordiamo che attualmente il porto di Ravenna ha opere in corso e di prossimo avvio per un investimento complessivo di circa un miliardo di euro. Con il contributo ricevuto dall’Europa sono stati approfonditi i fondali del porto a -12,50 mt., sono state rifatte banchine esistenti ed è stata realizzata una nuova banchina di un chilometro.
Il progetto ha poi consentito di rendere disponibili 200 ettari di nuove aree logistiche, di potenziare i collegamenti stradali e ferroviari e, attraverso un forte impulso alla digitalizzazione, rendere più efficienti le procedure legate alle attività di carico e scarico delle merci. Inoltre entro il 2026 i fondali raggiungeranno l’ulteriore profondità di -14,50. e dunque il porto disporrà finalmente di fondali adeguati per accogliere navi di maggiori dimensioni e quindi maggiori volumi di merci che dal porto potranno uscire in modo ancora più rapido e sicuro.
Tutto questo senza dimenticare il percorso avviato con investimenti importanti nella transizione energetica per una maggiore sostenibilità ambientale delle attività portuali
Si sta vivendo un momento che lo stesso Rossi non ha esitato a definire “storico” per il porto di Ravenna, per la Regione Emilia-Romagna e per il nostro Paese. Un progetto che, rendendo lo scalo ravennate più competitivo non solo ha messo in sicurezza gli oltre 15.000 posti di lavoro che attualmente il porto garantisce, ma ha consentito di creare numerose nuove opportunità di impiego.
“Il completamento del progetto “Ravenna Port Hub:infrastructural works” – ha dichiarato il rappresentante dell’Agenzia per il Clima, le Infrastrutture e l’Ambiente della Commissione Europea, Julian Espina – segna un passo importante per la realizzazione della rete europea dei trasporti, e in particolare del Corridoio Mar Baltico-Adriatico, recentemente esteso fino a Bari, e del Corridoio Mediterranean Core Network. Questo progetto consente di sbloccare e potenziare la capacità del porto di Ravenna migliorandone l'accessibilità e la connettività e allo stesso tempo di garantire rotte di trasporto europee solide e forti, da e verso uno dei principali porti europei in termini di volumi di transito, contribuendo a migliorare anche l’integrazione intermodale lungo i due corridoi europei”.
“Grazie al successo di questo progetto di potenziamento infrastrutturale del porto – ha affermato il Presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, Daniele Rossi, possiamo oggi dire che esiste un modello Ravenna. Un modello basato su valori e competenze, su una visione condivisa del futuro, su una convergenza di intenti tra pubblico e privato che ha consentito di fare le cose nei tempi e nei modi previsti. La conclusione del progetto Hub portuale, consente al porto di Ravenna, unitamente a tutte le altre progettualità in corso, di assumere un ruolo chiave quale hub logistico tra Mediterraneo del sud, nord Africa ed Europa continentale”