ATTACCHI ALLE NAVI NEL CANALE DI SUEZ QUALI RIPERCUSSIONI PER IL TRAFFICO DEL PORTO DI RAVENNA

Data pubblicazione: 17/01/2024

Tipo Documento: Comunicazione

Settore: Pubblicazioni Generali

Numero: 3

A seguito degli attacchi delle forze ribelli sciite, Houthi, di stanza nello Yemen alle navi in transito nel Canale di Suez, le compagnie di navigazione Cosco, MSC, Maersk, CMA CGM, Hapag Lloyd oltre all’israeliana ZIM, a partire da metà dicembre 2023 hanno temporaneamente sospeso il transito vicino alle coste yemenite e attraverso il Canale di Suez, da cui passa il 12% delle merci mondiali.

La rotta alternativa è la circumnavigazione dell’Africa dal Capo di Buona Speranza e l’arrivo al Mediterraneo attraverso Gibilterra o la Manica, che significa percorrere oltre 2500-3500 miglia nautiche e tempi di navigazione più lunghi del 30%, ovvero circa 10 giorni in più. I porti potenzialmente più svantaggiati dovrebbero essere quelli del Mediterraneo Orientale e, in particolare, quelli dell’Adriatico, mentre ne trarranno vantaggio gli hub di Le Havre, Rotterdam, Amburgo e in generale i porti del Nord Europa.

L’11 gennaio 2024 gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno colpito oltre una sessantina di obiettivi degli Houthi nello Yemen, nel tentativo di interrompere gli attacchi con missili e droni verso le navi che passano davanti alle coste yemenite per raggiungere il Canale di Suez.

Secondo gli analisti di Xeneta, la piattaforma che monitora le tariffe del trasporto marittimo, questa azione non dovrebbe risolvere il problema nel breve termine, anzi sta aumentando la tensione in tutta la regione. Il 12 gennaio, infatti, gli yemeniti hanno dichiarato che non interromperanno gli attacchi e ne sono la prova i  lanci di missili contro navi in transito in quell’area, che si stanno succedendo nelle ultime ore

Sempre secondo Xeneta, “le tariffe di trasporto marittimo dall’Estremo Oriente al Mediterraneo e al Nord Europa sono destinate ad aumentare del 200% da metà dicembre nei prossimi sette giorni”. Più a lungo durerà questa crisi, maggiori saranno i disagi che causerà al trasporto marittimo di merci in tutto il mondo e i costi continueranno ad aumentare. Ciò significa che le merci subiranno ritardi o non arriveranno affatto e che i prezzi aumenteranno per il consumatore finale”. Conclude Xeneta: “ci vogliono mesi e non settimane o giorni prima che questa crisi raggiunga una qualsiasi soluzione".

Secondo Drewry,  società che elabora l'indicatore dell'andamento dei noli marittimi dei container, con la crisi di Suez il trasporto dei container tra Asia -Europa sulla rotta tra Shanghai e Genova (il porto con maggiori traffici verso l’Oriente, ma la medesima situazione è estesa a tutti i porti mediterranei) sta subendo i rincari più alti: la tratta Cina – Italia fa segnare un ulteriore +25%$. Nell’ultimo periodo monitorato, quello della settimana al 4 all'11 gennaio, il nolo medio per trasportare un container da 40 piedi è salito a 5.213 dollari, +25% rispetto alla settimana precedente, +78,1% rispetto a gennaio dello scorso anno, +287,8% rispetto a fine ottobre, prima che iniziassero gli attacchi Houthi. Il trasporto via mare di un container da Shanghai a Genova costa quindi di più che portarlo a Rotterdam (4.406 dollari, +23% in una settimana), New York (4.170, +8%) o Los Angeles (2.790, +2%). Oltre al fatto che girare attorno all’Africa richiede più tempo e più carburante, va considerato inoltre il rincaro dei cosiddetti Eu Ets, (European Union Emissions Trading System), Il Sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra, che sono una specie di tassa sulle emissioni di CO2.

Tutto questo si scarica sui prezzi dei prodotti pagati dai consumatori, il rischio è che l’inflazione aumenti ulteriormente, e che i tagli dei tassi da parte delle banche centrali vengano rinviati. L’esito sarebbero più inflazione e meno crescita economica, cioè il contrario di quello che si prevedeva nel 2024.

Intanto la crisi del Mar Rosso sta già causando problemi alla produzione industriale europea.

Il 12 gennaio, Tesla ha annunciato che sospenderà la produzione delle sue autovetture elettriche in Germania per mancanza di alcuni componenti provenienti dall’Asia. La società spiega che “il notevole allungamento dei tempi di trasporto crea un divario nelle catene di approvvigionamento”. La produzione sarà sospesa tra il 29 gennaio e l’11 febbraio.

I dati certi sul traffico navale sembrano preludere a una chiusura di fatto del Canale di Suez.

Il Kiel Institute for the World Economy segnala che il numero dei transiti è crollato del 60 per cento, da 500.000 container al giorno a 200.000.

Da quando sono cominciati gli attacchi degli Houti, dice ancora l’istituto di Kiel, il traffico marittimo mondiale è diminuito dell’1,3%. Tuttavia ci sono due postille: quel -1,3% può dipendere dagli attacchi dei terroristi, ma anche da altre cause (ad esempio, potrebbe essere sintomo di un’incipiente recessione internazionale).

Inoltre, per l’Italia l’impatto rischia di essere molto maggiore, visto che la nostra quota di import e di export che transita da Suez è vicina al 40%.

Ritardi e cambi di rotta potranno interessare anche il porto di Ravenna che importa dal Medio ed Estremo Oriente soprattutto prodotti metallurgici e che, pur non avendo servizi container diretti con l’estremo Oriente, ha comunque collegamenti feeder con porti maggiori situati nel Mediterraneo e a loro volta collegati con porti del Medio ed Estremo Oriente.

Ad oggi non sono ancora evidenti ripercussioni sul traffico del Porto di Ravenna, anche se si registra una lieve flessione nella movimentazione della merce proveniente dai porti del Medio ed estremo Oriente per il mese di dicembre: i dati del mese, ancora provvisori, indicano un mese positivo ma con una percentuale di merce proveniente dal Medio e Estremo Oriente pari al 18%, il mese più basso del 2023, tenendo conto che in alcuni mesi dell’anno la percentuale è stata anche superiore al 30%.

Rispetto ai volumi movimentati nell’intero anno, se è vero che nel 2022 il traffico attraverso il Canale di Suez ha rappresentato il 17% di quello totale del Porto (19% includendo i container), nelle stime per il 2023 il traffico attraverso il Canale di Suez è invece salito al 20% di quello totale del Porto (24% includendo i container).

Data creazione: 17/01/2024

Data ultimo aggiornamento: 17/01/2024

Comunicazioni e Avvisi correlati

Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 10/05/2025
Il Porto di Ravenna nei primi tre mesi del 2025 ha movimentato complessivamente 6.655.101 tonnellate, in aumento dell’8,9% (545 mila di tonnellate in più) rispetto allo stesso periodo del 2024. Gli sbarchi sono stati pari a 5.821.048 tonnellate e gli imbarchi pari a 834.053 tonnellate (rispettivamente, +9,9% e +2,8% in confronto ai primi 3 mesi del 2024). Il numero di toccatedelle navi è stato pari a 650, in aumento del 6,3% (41 toccate in più) rispetto al 2024. Il mese dimarzo 2025ha registrato una movimentazione complessiva di 2.664.598 tonnellate, in aumento del 16,0% (368 mila tonnellate in più) rispetto allo stesso mese del 2024. Analizzando le merci per condizionamento, nei primi tre mesi del 2025 si evince che le merci secche (rinfuse solide, merci varie e unitizzate) - con una movimentazione pari a 5.492.643 tonnellate - sono aumentate del 12,1% (591 mila tonnellate in più) rispetto allo stesso periodo del 2024. Nell’ambito delle stesse, le merci unitizzate in container, con 591.151 tonnellate, sono cresciute del 17,2%; le merci su rotabili (388.884 tonnellate), sono in calo del 9,6% e i prodotti liquidi, con una movimentazione di 1.162.458 tonnellate, sono diminuiti del 3,8%. Il comparto agroalimentare (derrate alimentari e prodotti agricoli), con 1.563.166 tonnellate di merce, ha registrato nel primo trimestre del 2025 una forte crescita pari al 37,6% (circa 427 mila tonnellate in più) rispetto allo stesso periodo del 2024. Analizzando l’andamento delle singole merceologie, nei primi 3 mesi del 2024 è stata ottima la movimentazione dei cereali,con 791.530 tonnellate, in rialzo del 182,5% (511 mila tonnellatein più); mentre la movimentazione delle farine, pari a 248.852 tonnellate, è calata dell’1,5% egli sbarchi dei semi oleosi, con 223.761 tonnellaterisultano in diminuzione del 28,4%. Gli oli animali e vegetali, con una movimentazione di 192.361 tonnellate, sono, invece, aumentati significativamente rispetto allo stesso periodo del 2024 (+25,9%), con un guadagno di quasi 40 mila tonnellate. Nelprimo trimestre del 2025 i materiali da costruzionehanno registrato una movimentazione complessiva di 1.080.016 tonnellate, in rialzo del 9,3% rispetto allo stesso periodo del 2024 (quasi 92 mila tonnellate in più); in particolare, le materie prime per la produzione di ceramiche del distretto di Sassuolo, con 968.594 tonnellate movimentate (+10,6%, per quasi 93 mila tonnellate in più). Per quanto riguarda i prodotti metallurgici, sono state movimentate 1.534.933 tonnellate, in crescita del 10,5%rispetto allo stesso periodo del 2024 (oltre 146 mila tonnellate in più). Iprodotti petroliferi, sono stati 670.788 tonnellate, quasi 18 mila tonnellate in meno rispetto allo stesso periodo del 2024 (-2,6%).Negativii prodotti chimici(-22,7%), con 240.825 tonnellate. Icontenitori, con 53.436 TEUs, sono incrementati del 16,2% rispetto al 2024 (7.457 TEUs in più). In termini di tonnellate, la merce trasportata in contenitori nel periodo,pari a591.151 tonnellate, è cresciuta del 17,2% rispetto al 2024.Il numero di toccate delle navi portacontainer, pari a 115, è in aumento del 4,5% rispetto al 2024 (5 toccate in più). Leggermente negativo il risultato complessivo nel primo trimestre del 2025 per trailer e rotabili, in diminuzione dell’1,2% per numero di pezzi movimentati (21.024 pezzi, 248 in meno rispetto al 2024) e del 9,6% in termini di merce movimentata (388.884 tonnellate). Andamento negativo anche per i trailerdella linea Ravenna – Brindisi – Catania nel primo trimestre del 2025, dove i pezzi movimentati, pari a 16.200, sono calati del 4,7% rispetto al 2024 (807 pezzi in meno). Buona performance nel primo trimestre del 2025 per le automotiveche hanno movimentato 3.309 pezzi, 367 pezzi in più rispetto ai allo stesso trimestre del 2024, grazie a un mese di marzo particolarmente positivo (2.003 pezzi movimentati; +244,2%). Complessivamente al TerminalCrociere di Ravennanel primo trimestre del 2025 si sono registrati 6 scali di navi da crociera (-25,0% rispetto allo stesso periodo del 2024) per un totale di 291 passeggeri (-20,9%).   DA GENNAIO A MARZO 2024 TRASPORTATE VIA TRENO 951 MILA TONNELLATE DI MERCE IL 14,3% DEL TRAFFICO PORTUALE (+2,4%). Nel comprensorio portuale di Ravenna il traffico ferroviario nel primo trimestre del 2025ha registrato complessivamente 2.040 treni, 2 treni in meno (-0,1%) rispetto allo stesso periodo del 2024. Sono state trasportate via treno 951.016 tonnellate di merce, in aumento del 2,4% rispetto al 2024, mentre ilnumero di carri, pari a 18.586, è cresciuto dello 0,1% rispetto ai primi 3 mesi del 2024. L’incidenza del traffico ferroviario sul traffico marittimo nei 3 mesi risulta il 14,3%. La maggior parte delle merceologie sono in crescita: le derrate alimentari liquide (+12 tonnellate; +317,2%), i metallurgici (+41 mila tonnellate; +7,1% sul 2024), i fertilizzanti (+2.351 tonnellate; +56,4% sul 2024), gli inerti (+18 mila tonnellate; +32,3% sul 2024), i chimici liquidi (+10 mila tonnellate; +11,3% sul 2024). Segno negativo invece per i cereali e sfarinati (-56 mila tonnellate; -43,6% sul 2024). Buono il risultato dei TEUs, +39,7% (ovvero 1.982 TEUs in più) rispetto allo stesso periodo del 2024; nonostante ciò, le corrispondenti merci in container risultano in calo(-3.790 tonnellate; -7,2% sul 2024). Negativo invece il traffico ferroviario delle autovetture provenienti dalla Germania. Nel primo trimestre del 2025 sono stati movimentati 4.094 pezzi, 921 pezzi in meno rispetto allo stesso periodo del 2024 (-18,4%).   Dai primi dati rilevati sul PCS, per il mese di aprile 2025,si stima una movimentazione complessiva pari a quasi di 2,1 milioni di tonnellate, in aumento (+8,2%) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. I dati sono positivi per gli agroalimentari solidi che dovrebbero aumentare del 41,5%, per i concimi (90,7%), per i prodotti petroliferi (+53,0%) e per i materiali da costruzione (+5,8%). Dovrebbero avere un risultato negativo gli agroalimentari solidi (-30,3%), i prodotti chimici liquidi (-1,6%) e quelli solidi (-28,0%), e i metallurgici (-10,8%). Negativi, nel mese di aprile, i dati relativi sia alla merce in container (-13,7%), sia al numero diTEUs(-18,8%). In calo anche il numero di trailer (-10,7%) e la merce su trailer (-13,4%). Positiva la stima del periodo gennaio-aprile 2025 che dovrebbe raggiungere una movimentazione complessiva di oltre 8,8 milioni di tonnellate, in aumento di circa l’8,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Come progressivo, sono in crescita i materiali da costruzione (+8,4%), i metallurgici (+4,5%), gli agroalimentari liquidi dell’8,8% e quelli solidi del 41,9%, i petroliferi (+9,8%) e i prodotti chimici solidi (+9,8%). In calo, invece, i prodotti chimici liquidi (-20,5%) e i concimi (-5,6%). Positiva la stima neiprimi quattro mesi del 2025 per i container, con oltre 69 mila TEUs (+5,7% rispetto al 2024)e per la merce in container, in aumento dell’8,2% rispetto al 2024. Segno meno invece per il numero deitrailer che, per i primi 4 mesi del 2025, si stimano pari a 21.229 pezzi (-6,2%) e per la relativa merce su ro-ro, che dovrebbe essere in diminuzione del 10,6% rispetto a quella movimentata nello stesso periodo del 2024. Le crociere nel periodo gennaio-aprile 2025 dovrebbero avere portato a Ravenna 490 passeggeri (in aumento di circa il 33% rispetto al 2024), tutti in transito.   A cura dell’Area Programmazione e Sviluppo (Direzione operativa AdSP)  
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 08/05/2025
“AdriatiCO2”, insieme a sole altre 10 candidature italiane, rientra tra le proposte vincenti – sostenute dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, e ritenute interessanti dalla Direzione Generale Clima – selezionate tra quelle ammissibili a ricevere i fondi europei dell’Innovation Fund. Il progetto, guidato dal gruppo Marcegaglia, si propone di candidare Ravenna a polo strategico per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, assicurando la cattura di 110mila tonnellate di CO2 ed evitandone la dispersione in ambiente. Ne hanno parlato oggi a MADE IN STEEL in occasione di un interessante e partecipato incontro, Mario Petrosino (Autorità Portuale di Ravenna), Aldo Fiorini (Marcegaglia Carbon Steel Flat Division), Luca Rossi (Eni) e Alessio Gambato (Snam)insieme alla giornalista di siderweb Arianna Ducoli (insieme nella foto)  
Comunicazioni – Pubblicazioni Generali 07/05/2025
Video: https://www.facebook.com/share/v/1ABGFhkZca/ Focus: https://www.portoravennanews.com/file/riviste_doc/riviste_452.pdf

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